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Patrizia Casetta premiata in Messico per il volontariato:«Ho ricevuto più di quanto ho dato»

Patrizia Casetta premiata in Messico per il volontariato:«Ho ricevuto più di quanto ho dato»

VOLONTARIATO Per la quattordicesima edizione del premio Italia México, ad aggiudicarsi il riconoscimento per la solidarietà è stata Patrizia Casetta, coordinatrice ostetrica del Punto nascita di Verduno, a distanza di cinque anni dal marito Massimo Foglia, ex primario di ginecologia dell’Asl Cn2. La dottoressa è stata insignita con una cerimonia indetta dalla Camera di commercio italiana in Messico per i vent’anni di volontariato nell’ospedale di Altamirano del Chiapas.

«La prima esperienza è stata nel ’91 con mio marito in un piccolo ospedale cattolico di North Kinangop in Kenya e la sala operatoria era il soggiorno di una villa inglese. Andavamo a dare il cambio all’unico ginecologo presente, per permettergli di fare un po’ di ferie. Oggi è diventato una delle strutture migliori del Paese», racconta Casetta.

Il volontariato a North Kinangop è andato avanti fino al 2006, alternandosi dal 2004 con le campagne in Messico, mentre dal 2008 sono iniziati i viaggi ad Adua in Etiopia: «Ci siamo tornati l’anno scorso dopo un periodo di assenza ed è stata un’esperienza forte, ma arricchente a livello umano e professionale. Mancano acqua, soldi e strutture, c’è denutrizione e poca igiene».

Diversa la situazione in Messico, in cui opera l’équipe di medici volontari italiani che assistono la popolazione indigena al San Carlos di Altamirano. Oltre a Casetta e Foglia, l’urologo Giancarlo Sebastiani, gli anestesisti Gianna Zanette e Luca Dal Tin e lo strumentista Claudio Zabaldano. «Le suore di San Vicente reclutano i pazienti, poi tramite radio diffondono le date in cui saremo presenti a visitare e a operare. Troviamo spesso lunghe file di persone in attesa, povere ma dignitose: fanno di tutto per sdebitarsi, dal portare un po’ del loro caffè all’adoperarsi per lavori di giardinaggio».

Tra le patologie più diffuse, «vi è un’alta percentuale di giovani donne che presentano prolassi genitali, non sono maligni, ma spesso molto invalidanti. Questo è dovuto al peso che trasportano ogni giorno, ai tanti figli partoriti, ma anche alla costituzione fisica». Frequente è poi la fibromatosi uterina, mentre gli uomini soffrono principalmente di problemi alla prostata.

Nonostante tutto lo sforzo, Casetta crede che «abbiamo ricevuto più di quello che abbiamo dato, e ho constatato che la Provvidenza esiste, vedendo quanta generosità, anche dall’Albese, sia arrivata nei momenti difficili». Il prossimo viaggio in Messico è già programmato per marzo.

Lorenzo Germano

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