ALBA La figura di Pinot Gallizio riceverà, mercoledì 20 novembre alle 21 al teatro Sociale, l’omaggio della compagnia Ctb, che prenderà corpo nello spettacolo L’uomo del futuro, scritto e interpretato dagli stessi attori del sodalizio nato per l’occasione o, per usare un concetto caro a Gallizio, per la situazione. La sigla riunisce i cognomi di Arturo Caldi, Riccardo Torri e Andrea Borgogno: come ha spiegato quest’ultimo, «l’idea è sorta grazie al concorso Poesie e coincidenze, lanciato a febbraio e dedicato a Pinot. Ero tra gli organizzatori, Arturo e Riccardo avevano presentato un brano e abbiamo pensato di ricavarne uno spettacolo».
Il soggetto è centrato sul rapporto tra Pinot Gallizio e Carla Lonzi (1931-1982), conosciuta ai più come femminista radicale, fu critica d’arte e, tra le prime persone del settore, si interessò all’artista ultracinquantenne albese con innumerevoli occupazioni e interessi. Con l’apertura della galleria Notizie di Torino, Lonzi presentò, nel 1958, l’esposizione del rotolo di 74 metri della Pittura industriale insieme all’Antiluna. La corrispondenza con Gallizio durò fino alla morte del pittore, tanto che, nel diario Taci, anzi parla del 1978, scriverà: «Pinot, che orrore non poterti vedere mai più, mai più. Che orrore non poter godere della tua presenza, del tuo calore, della tua fantasia, non poter venire sulla tua onda e tirarti sulla mia!».
L’uomo del futuro è ambientato in un anno indefinito nell’«Alba del Piemonte». Qui, dalla morte di Pinot Gallizio si è materializzata l’Antibar, una distorsione spaziotemporale in cui la memoria dell’artista sembra rivivere per sempre. Quattro amici si ritrovano, giorno dopo giorno, per chiacchierare, discutere e suonare nel suo ricordo. Ogni giorno il solito concerto e il solito bar, fino all’imprevisto arrivo di Carla, sulle tracce di Gallizio.
«Pinot, che orrore non poterti vedere mai più, mai più. Che orrore non poter godere della tua presenza, del tuo calore, della tua fantasia, non poter venire sulla tua onda e tirarti sulla mia!».
Carla Lonzi
La regia e la drammaturgia sono affidate ad Andrea Borgogno e Diego Coscia. Caldi, Torri e Borgogno reciteranno insieme a Monica Martinelli (nel ruolo di Carla Lonzi), Cecilia Francis e Alberto Resta. Arturo Caldi è autore dei brani Pinot Brut Dry, Ralph e Pegeen, Debordanti, Notte cieca e La maledizione di Pinot, mentre gli arrangiamenti sono curati da Riccardo Torri e le scenografie sono di Diego Repetto. Per il lavoro documentale e di ricerca archivistica, la consulente storica è stata Claudia Corso Marcucci. La conclusione di Andrea Borgogno: «Abbiamo provato a contattare il figlio musicista di Carla Lonzi per invitarlo: non siamo riusciti a parlargli, tuttavia se arrivasse a sorpresa sarebbe ancora più bello. Dopo l’esordio vedremo se sarà possibile organizzare delle repliche. Pensiamo a una versione ridotta e adattabile a diversi contesti come musei, librerie o anche biblioteche».
Data l’alta affluenza di pubblico, è consigliabile arrivare in anticipo.
Davide Barile