
LO STUDIO Il consumo di suolo continua a trasformare il nostro territorio. In apparenza silenzioso – forse perché si registra una sorta di assuefazione nei confronti di queste dinamiche –, provoca danni gravissimi a ciò che esiste di più prezioso per l’umanità: la terra.
DA NORD A SUD
Soltanto nel 2023, in Italia, le nuove coperture artificiali hanno occupato 72,5 chilometri quadrati di terreno. Sono circa 20 ettari persi in media ogni giorno. Si tratta di parcheggi, capannoni, impianti, case e industrie. Dal 2006, sono stati erosi 1.289 chilometri quadrati. Sono i dati che emergono dal nuovo rapporto Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), pubblicato a inizio dicembre. È una fotografia del presente e di come la cementificazione sta divorando porzioni sempre più ampie di verde.
In totale, nel nostro Paese, sono coperti artificialmente 21.578 chilometri quadrati, poco più del 7 per cento dell’intero territorio nazionale. A livello di zone, se i cambiamenti rilevati si concentrano in alcune aree del Nord molto industrializzate – come la pianura Padana, compresa la parte del Piemonte sudorientale, oltre a Veneto e Lombardia –, anche il Sud è toccato dal consumo di suolo. In particolare, il Salento e le zone di Roma e Napoli, a partire dalle fasce costiere.
I NUMERI
Se si stringe il campo, nel 2023 il Piemonte si conferma al quarto posto in Italia dietro Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, con 170.769 ettari consumati, il 6,72 per cento dell’intero territorio. Nel 2023, l’incremento è stato di 553 ettari.
In provincia di Cuneo, a oggi sono stati erosi oltre 36.756 ettari, pari al 5,33%, per una media di 633 metri quadri per abitante. Rispetto al 2022, l’incremento è stato di 106 ettari, che saranno compromessi per sempre dalle nuove edificazioni. A livello regionale, fa peggio soltanto Torino, con quasi 59mila ettari consumati, l’8,5 per cento del totale.
E per le singole città? Ad Alba, nel 2023, risultano 1.039 ettari consumati: sono il 19,39 per cento del territorio cittadino. Rispetto al 2022, è stato registrato un incremento di 3,85 ettari. È uno dei Comuni con il dato più elevato, superato solo da Borgo San Dalmazzo, con oltre il 20 per cento di suolo utilizzato. Bra raggiunge il 16 per cento, con quasi 955 ettari consumati. Ma anche i piccoli Comuni di Langhe e Roero si avvicinano molto: Grinzane Cavour supera il 18 per cento, Piobesi e Santa Vittoria vanno oltre il 16 per cento e Roddi si avvicina al 15 per cento. Non scherzano neppure altri paesi, come Castagnito e Guarene. A livello di metodo, è chiaro che il valore percentuale aumenta man mano che si restringe l’estensione della zona considerata: è per questo che è importante confrontare aree e Comuni della stessa fascia.
L’INCONTRO
Se ne parlerà questo venerdì, 17 gennaio, alla fondazione Ferrero di Alba, durante l’incontro organizzato dalla comunità Laudato si’ Gazzetta d’Alba. Ospite dalla serata, sarà Paolo Pileri, uno dei massimi esperti sul tema, docente al Politecnico di Milano e membro del comitato scientifico del rapporto Ispra. Dialogherà con lui Francesca Pinaffo, redattrice di Gazzetta d’Alba. La serata è a ingresso libero.
Stefano Mo
