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Diageo / Consegnato il piano sociale dall’azienda. Nominato un advisor per la vendita dell’ex Cinzano. Per i sindacati, ora si apre la partita

Per il futuro dello storico stabilimento, Diageo dice di «privilegiare la prospettiva di cessione del sito a soggetti terzi, che abbiano interesse a rilevare il sito con mantenimento dei livelli occupazionali»

Diageo / Oggi l'incontro in Regione e lunedì una nuova assemblea sindacale
La protesta di mercoledì di fronte allo stabilimento.

DIAGEO Nei tempi previsti – la scadenza era il 26 gennaio, di domenica – oggi è stato notificato via Pec da Diageo operations Italy il piano sociale per affrontare la chiusura dello stabilimento di Santa Vittoria, che avverrà entro giugno 2026, come annunciato dalla stessa azienda. Tra i destinatari, anche i sindacati.

«Un documento che aggiunge poco a ciò che sapevamo già: ora si apre la contrattazione, non semplice, per cercare di ottenere il massimo per i dipendenti. Abbiamo 120 giorni di tempo per questa seconda fase», dicono i sindacalisti Antonio Bastardi (Fai Cisl), Loredana Sasia (Flai Cgil) e Alberto Battaglino (Uila Uil).

Alcuni punti presenti nel piano:

  • per la salvaguardia dei livelli occupazionali, l’azienda si impegna ad adottare gli strumenti di legge necessari «evitare una chiusura graduale e traumatica». Si cita, nel documento, la cassa integrazione straordinaria, per un periodo massimo di 12 mesi. Si parla anche di incentivi all’esodo in favore del personale in esubero. Diageo mette anche nero su bianco la disponibilità ad agevolare il pensionamento o il prepensionamento, che dovrebbe riguarda 20 lavoratori.
  • la società si propone anche «di ricercare attivamente e individuare nuove opportunità lavorative per i dipendenti», riferendosi sia ad altri stabilimenti Diageo che ad altre ditte operati in zona o in generale in Piemonte. Come soggetto attivo in questo ambito, la fondazione Industriali di Cuneo. Verrà anche coinvolta una società specializzata nell’outplacement.
  • per il futuro dello storico stabilimento, Diageo dice di «privilegiare la prospettiva di cessione del sito a soggetti terzi, che abbiano interesse a rilevare il sito con mantenimento dei livelli occupazionali». Da gennaio, si conferma l’avvio di un percorso in tal senso, con un advisor specializzato sia in Italia che all’estero. Si valuta anche la proposta di chi potrebbe trasformarlo a fini culturali.

Approfondimenti sul numero di Gazzetta d’Alba in edicola martedì 28 gennaio. 

f.p.

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