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Sull’alta velocità i Comuni fanno cassa, ma dai Giudici di pace vincono gli automobilisti

Sull’alta velocità i Comuni fanno cassa, ma dai giudici di pace vincono gli automobilisti 1

IN STRADA La musica non cambia se si parla di autovelox. «Manca la procedura di omologazione, quindi tutti gli apparecchi presenti sul territorio nazionale non potrebbero essere utilizzati». A ribadirlo è Mario Gatto dell’associazione nazionale consumatori Globoconsumatori di Alessandria che da anni segue i ricorsi degli automobilisti.

«Sul tema hanno di recente fatto una riunione in Prefettura sia ad Asti che a Cuneo e tutti i sindaci hanno espresso la volontà di continuare a multare tramite autovelox. Questo non va bene, soprattutto quando le sanzioni sono emesse per aver superato di due o tre chilometri orari il limite fanno ridere e servono solo per fare cassa, altro che sicurezza».

Oltre al danno pure la beffa, «alla sanzione che solitamente è pari a 29 euro, si aggiungono i 20 di notifica, in barba all’accordo statale secondo cui la notifica non potrebbe superare il costo della raccomandata (di poco oltre i 5 euro)». Per questo per la Globoconsumatori serve fare un po’ di chiarezza sugli strumenti utilizzati. «Non è difficile capire che c’è una falla nel sistema, basterebbe leggere alcune delle ultime sentenze emesse dai giudici di pace del Tribunale di Alba per multe realizzate dagli apparecchi di Canale e Cherasco». Nei documenti si evidenzia la differenza tra approvazione e omologazione e si dichiara: «Il ricorso presentato deve trovare accoglimento e il verbale impugnato deve essere annullato».

«Abbiamo vinto tutti quelli presentati nel Cuneese (oltre 120), ma è ovvio che un cittadino non farà mai ricorso per una sanzione di poco conto. Si mostra in questi casi la malafede delle Amministrazioni», commenta Gatto.

Sull’intero territorio nazionale sono presenti 11.500 apparecchi, pari al 10 per cento del totale, a una presenza sempre più assidua dei controlli si accompagna un incremento nelle sanzioni, in parte dovute all’entrata in vigore del nuovo Codice della strada. Il problema sarebbe a monte, come spiega Globoconsumatori, il Mit (Ministero dei trasporti) non ha mai predisposto un decreto attuativo per determinare le modalità delle omologazioni. Ogni strumento privo di omologazione, non può essere utilizzato per fini legali né tanto meno commercializzato. Un discorso molto simile è valido anche per altri strumenti come l’etilometro o i Targa system.

«Questi ultimi permettono di rilevare, solo attraverso la lettura della targa, se l’auto possiede revisione e assicurazione. La sanzione è valida solo se la contestazione avviene in modo immediato», aggiunge Gatto. Altro tema caldo sono i semafori T-red che con una doppia telecamera sono in grado di intercettare sia il passaggio con luce rossa che la lettura della targa.

Il posizionamento, «deve essere deciso con una delibera di Giunta e accompagnato da una motivazione, come un’analisi dell’indice di incidentalità degli ultimi anni».

Una sentenza di Cassazione del 2 agosto ricorda che: «Le apparecchiature possono funzionare in automatico solo se omologate. Tuttavia, non esiste un solo semaforo che lo sia. Dunque possono essere usati solo se presidiati e con contestazione immediata, stesso discorso vale per i Targa system, ma non per il telelaser».

Il servizio a Le Iene

Nella puntata delle Iene andata in onda ieri sera (martedì 28 gennaio) su Italia 1, uno dei servizi proposti ha trattato il tema delle multe irregolari effettuate tramite gli autovelox presenti sull’intero territorio nazionale. Sul tema è intervenuto Mario Gatto dell’associazione Globoconsumatori che ha chiarito la situazione. Non sono mancati accenni alla situazione dell’Astigiano e del Cuneese.

Sull’alta velocità i Comuni fanno cassa, ma dai giudici di pace vincono gli automobilisti

 Elisa Rossanino

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