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Favorì la candidata di cui era innamorato, il Pm chiede tre anni per Sanò

Il nido dell'ospedale di Verduno è tutto nuovo grazie al progetto sostenuto dalle fondazioni Alba-Bra e Compagnia di San Paolo 3

VERDUNO Se la candidata e poi vincitrice del concorso indetto nella primavera del 2020 per identificare un dirigente farmacista all’ospedale Ferrero di Verduno sia stata favorita o no dall’allora responsabile della struttura, Mario Sanò (da giugno 2022 alla guida dell’Asl di Biella dove è stato riconfermato), lo deciderà il Tribunale di Asti riunito in composizione collegiale con il presidente Alberto Giannone e le giudici a latere Victoria Dunn e Francesca Rosso.

Dalle ipotesi investigative, pare che Sanò, presidente della commissione esaminatrice, avesse con la donna una relazione sentimentale, tenuta nascosta, ma testimoniata da foto e chat che mostrerebbero in modo chiaro la vicinanza ufficializzata in seguito.

Per il Pm Davide Greco la relazione che intercorreva tra i due avrebbe influito sull’esito della prova. Per questo, lunedì 27 gennaio nelle aule del palazzo di giustizia astigiano, il Pm ha chiesto 3 anni di reclusione per Sanò, uno per la donna (difesa da Cinzia Nardelli) e il proscioglimento dal reato di favoreggiamento per la terza coinvolta nel procedimento (difesa da Ferruccio Rattazzi), ma sei mesi per rivelazione di segreto d’ufficio per aver anticipato alla candidata le domande.

Di diversa opinione la difesa di Sanò affidata a Roberto Ponzio: «All’epoca non c’era nessuna relazione affettiva, in quanto se esistente non avrebbero avuto bisogno di coinvolgere una terza persona. L’indagine è scaturita da uno scritto anonimo e il segretario del concorso ha dichiarato di non aver rilevato nulla di anomalo né nella correzione degli scritti né nella conduzione della prova orale né nella scelta dei temi discussi e decisi collegialmente dalla commissione composta oltre che da Sanò da altri due. È risultata vincitrice la candidata più meritevole, apprezzata per la competenza nell’ambito delle farmacie ospedaliere della regione Piemonte e per altro, al momento del concorso, era già in graduatoria nell’Asl di Torino dove attualmente lavora».

Il procedimento è stato rinviato al 12 marzo per repliche e per la sentenza.  

Elisa Rossanino

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