
ALBA È in corso una vera rivoluzione per quanto riguarda la gestione del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti nel territorio di Langhe e Roero. A prefigurarsi è la fine dell’egemonia dei privati e l’ingresso del pubblico.
Il momento attuale è importante. L’assemblea dei 54 Comuni soci del Coabser (Consorzio albese-braidese servizi rifiuti) si è riunita il 30 gennaio: a emergere è stata una proposta molto concreta, che prende le mosse dalle numerose criticità espresse dagli stessi Comuni, anche in generale sulla pulizia degli spazi pubblici.
Fondamentale sarà il ruolo della società Str, gestore unico del servizio integrato di igiene urbana per l’area in cui opera il consorzio. È pubblica, con il capitale in mano agli stessi Comuni, ed è a capo dei vari impianti per il trattamento dei rifiuti presenti sul territorio. Ne parla a Gazzetta d’Alba Giuseppe Dacomo, attuale presidente del Coabser.
Qual è stato l’esito dell’assemblea, Dacomo?
«Abbiamo avanzato una proposta innovativa, per dare una risposta efficace alle problematiche che ci hanno segnalato i Comuni. Oggi il servizio di raccolta, nella gran parte dei casi, è affidato a società terze sulla base di appalti. Con ogni probabilità, le criticità possono nascere proprio da questo meccanismo e dalla necessità di contenere i costi. A risentirne è la qualità del capitolato e, di riflesso, del lavoro svolto. Allo stesso tempo, una filiera più o meno lunga rende complicato sollevare i vari problemi e, ancora di più, cercare di risolverli».
In concreto, che cosa potrebbe cambiare?
«La nostra proposta è semplice: dal momento che il consorzio ha al suo interno Str, che è una società pubblica, perché non affidarle il servizio di raccolta e smaltimento? È già presente sul territorio in modo capillare, con garanzie di qualità ed esperienza. Avremmo un filiera corta, con un controllo quasi immediato della qualità del servizio erogato. Vorremmo discuterne con gli amministratori e, se la proposta sarà condivisa, si procederà. Il prossimo luglio, saranno già in scadenza gli appalti di Monchiero e Monforte (entrambi ora sono legati a Egea ambiente, ndr): potrebbero essere i primi a passare a Str. In pratica, possiamo parlare di un affidamento in house, visto che gli stessi Comuni sono già tutti soci del Coabser».
In base a quanto già affermato dall’assessore Roberto Cavallo, anche Alba potrebbe fare lo stesso: sarà così?
«In questo momento, è prematuro parlarne. Ad Alba, il contratto con Egea ambiente scadrà solo tra 18 mesi. Per quanto riguarda Bra, affida la raccolta alla Sea di Villanova Canavese, che è in difficoltà. Sono due situazioni diverse: quando possibile, potranno valutare la nostra proposta».
Parliamo di un servizio oneroso: quali costi si possono ipotizzare per il Coabser?
«Se a marzo partissimo con 52 Comuni (una pura ipotesi, che esclude Alba e Bra), avremmo un aumento dei costi del 2,85 per cento. Ma il dato va calato nel contesto: se, al termine di un contratto, un Comune lo rinnova o ne stipula un altro con un altro affidatario, affronta un aumento. Si sommano anche gli utili d’impresa, non determinanti per una società pubblica. Tutto questo, a fronte di un’economia di scala e del nostro impegno a migliorare la qualità del servizio, compensa l’onere maggiore».
Beppe Malò
