
ASTI Ogni anno nel mondo vengono sprecati e persi oltre 1,7 miliardi di tonnellate di cibo (su circa 6 miliardi di tonnellate disponibili), equivalenti a quasi 12mila pasti al secondo, per un valore complessivo che sfiora i 4 miliardi e mezzo di dollari (secondo i dati del centro studi Divulga).
Numeri impressionanti che impattano pesantemente dal punto di vista economico, ambientale ed etico, in considerazione anche del fatto che, secondo le stime della Fao (Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura), tale cibo potrebbe sfamare 1 miliardo e 26 milioni di persone all’anno. È quanto ha denunciato Coldiretti in occasione della recente Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare.
La maggior parte degli sprechi avviene tra le mura domestiche e nella fase a valle della filiera (1,05 miliardi di tonnellate) rispetto alla produzione primaria e all’industria (666 milioni di tonnellate di cibo). Solo nell’ultimo anno, è stata registrata una crescita dell’8% del costo economico dovuto agli sprechi, a fronte di un incremento del 6,6% dei volumi complessivi.
Se agricoltura e industria alimentare hanno registrato una riduzione delle perdite pari al 2,2%, ad aumentare è l’indice degli sprechi domestici e della fasi a valle delle filiere (distribuzione e somministrazione) segna un +13%. Secondo il centro studi Divulga, se non si interverrà per invertire l’andamento, entro il 2033 i dati potrebbero peggiorare considerevolmente con ulteriori 230 milioni di tonnellate di cibo sprecato rispetto ad oggi.
A pesare sugli sprechi sono anche l’attuale modello di distribuzione delle risorse alimentari e gli squilibri causati dal declino dei sistemi alimentari locali basati sull’agricoltura familiare, che necessitano di essere sostenuti e rilanciati. In molti Paesi tali sistemi non riescono più a produrre e a distribuire cibo sufficiente per nutrire una popolazione globale in crescita, soddisfare le esigenze nutrizionali e operare in modo sostenibile.
Sull’argomento è intervenuta la presidente di Coldiretti Asti Monica Monticone: «Per combattere la fame e l’insicurezza alimentare, 3 anni fa è nata la World farmers markets coalition: rete di mercati contadini promossa da Campagna amica e Coldiretti. Questa coalizione include oltre 70 organizzazioni rappresentative di 60 Paesi, 20mila mercati, 200mila famiglie agricole e oltre 300 milioni di consumatori. L’obiettivo è di continuare a fare crescere un network che favorisca uno sviluppo economico, ambientale e sociale sostenibile, attraverso la filiera corta, il supporto all’agricoltura familiare, la promozione del cibo locale e l’emancipazione degli agricoltori, con particolare attenzione a donne e giovani».
Il direttore di Coldiretti Asti Giovanni Rosso ha ricordato: «Anche nel capoluogo astigiano è presente un Mercato contadino di Campagna amica, in corso Alessandria 271, in aggiunta a quelli settimanali in piazza Alfieri e in piazza San Secondo. Si tratta di occasioni concrete per una spesa consapevole e una cucina a zero sprechi, che consentono, grazie alla relazione diretta con il produttore, di apprendere come sfruttare in toto il prodotto e riciclare gli avanzi con soddisfazione. Soluzioni che sostengono l’ambiente e fanno bene alla salute, riservando opportunità aggiunte in termini di gusto e varietà a tavola».
Manuela Zoccola
