Il report dell’Asl Cn2 / Giù le mani dai tablet, meglio il gioco attivo

Internet in regola, una serata educativa per i genitori su rischi ed equilibri

L’INTERVISTA  Sono tanti i progetti avviati dal servizio di igiene, alimenti e nutrizione. Parliamo con Elena Kyoko Canova, dietista del servizio igiene alimenti e nutrizione.

Canova, l’indagine “Okkio alla salute”, svolta nel corso del 2023 nelle scuole del territorio dell’Asl Cn2 e promossa dal Ministero della salute per rilevare le abitudini dei bambini della scuola primaria (8-9 anni) relative all’alimentazione, attività fisica e altri determinanti di salute, raccontano una realtà critica.

«I dati confermano una preoccupante diffusione di comportamenti alimentari che predispongono all’aumento di peso: il 22,7% del campione considerato (rappresentativo della popolazione Asl) è risultato in eccesso ponderale, di cui il 7,85% obeso. Tali condizioni tendono a persistere nel tempo, con una probabilità del 70-80% di evolvere in obesità nell’età adulta. Questo fenomeno è associato a un rischio aumentato di sviluppare patologie croniche, tra cui malattie cardiovascolari, disturbi metabolici e neoplasie, oltre a rilevanti ripercussioni psicologiche e psichiatriche».

Quali sono le cause dell’eccesso ponderale?

«Le cause di sovrappeso e obesità nei bambini sono una diretta conseguenza di cattive abitudini alimentari come saltare la prima colazione, consumare merende non adeguate a scuola, inserire poca frutta e verdura nella composizione dei pasti quotidiani e mangiare troppi snack ipercalorici, dolci e salati, oltre a bibite zuccherate, gassate e non».

Il movimento fisico gioca un ruolo importante?

«Nell’infanzia il tempo che dovrebbe essere dedicato al gioco “attivo” (almeno 1 ora al giorno, secondo le linee guida dell’Organizzazione mondiale della sanità) viene trascorso in attività sedentarie, principalmente davanti agli schermi: durante la settimana, infatti, le ore trascorse guardando la Tv o giocando con videogiochi, tablet o cellulare sono più di 2 per il 30% del campione considerato e per il 38,7% diventano almeno 5 durante i fine settimana. Dai dati del report si evince quindi che solo una piccola quota della popolazione in età pediatrica segue un regime alimentare corretto e pratica sufficiente attività fisica».

Cosa fa l’Asl Cn2 per gestire e prevenire questa criticità?

«È costante l’impegno nel realizzare attività di prevenzione e di sensibilizzazione su questi temi. Citiamo, tra i tanti, i progetti di educazione alimentare proposti alle scuole del territorio dai dietisti del servizio di igiene, alimenti e nutrizione e il progetto Muovinsieme, buona pratica finalizzata a promuovere l’attività fisica e la didattica all’aperto. Queste iniziative non sono dirette soltanto a bambine e bambini, ma anche e soprattutto a insegnanti e genitori, che sono i primi riferimenti per questa fascia di età: sempre dai dati del report si rileva che è maggiore la quota di obesi tra coloro che hanno almeno un genitore obeso».

Serve quindi recuperare un buon rapporto col cibo. Cosa significa in concreto?

«Un’alimentazione qualitativamente valida, varia, e che preveda un consumo quotidiano di verdura e frutta oltre a carboidrati (pane, pasta, cereali integrali) e proteine (prevalentemente di origine vegetale), riducendo il più possibile la presenza di alimenti industriali troppo ricchi di zuccheri e grassi dannosi per la salute (merendine, snack salati, bibite zuccherate). Allo stesso modo bisognerebbe provare a ridurre il tempo trascorso in attività sedentarie, ricordandoci che l’attività fisica è una delle risorse principali a nostra disposizione per combattere l’insorgenza di un numero considerevole di patologie, anche gravi, a tutte le età».

La Tv in cameretta aumenta il rischio 

IL REPORT Lo schermo di tablet, computer, smartphone o del televisore fa parte della vita quotidiana di adulti e bambini, tutti lo utilizzano per comunicare, giocare oppure lavorare.

Eppure, nell’infanzia i dispositivi elettronici possono produrre alienazione e diventare semplice sfogo per l’angoscia. Per gli adulti diventa importante comprendere il rapporto dei più piccoli con la tecnologia e agire di conseguenza.

Secondo l’indagine “Okkio alla salute, nei giorni di scuola i genitori riferiscono che il 69,9% dei bambini guarda la Tv o usa videogiochi, tablet o cellulare da zero a due ore al giorno, mentre il 26,4% (oltre uno su quattro) ne è esposto quotidianamente per 3 o 4 ore e il 3,77% per almeno 5 ore. Valori più alti si riscontrano durante il fine settimana.

L’esposizione a più di 2 ore è più frequente tra i maschi (36,4% contro il 22,6% delle femmine) e diminuisce con l’aumento del livello di istruzione della madre. Complessivamente il 27,4% dei bambini ha un televisore nella propria cameretta e l’esposizione a più di 2 ore al giorno è più alta tra i bambini che hanno una televisione in camera (9,47% contro il 3,57% di chi non ce l’ha).

Considerando separatamente il tempo dedicato alle due attività, si rileva che la percentuale di bambini che trascorre più di 2 ore davanti alla televisione è pari al 5,11%, quella relativa all’utilizzo di videogiochi, tablet e cellulare è 6,25%. 

 Stefano Mo

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