
DOGLIANI Con la quattordicesima edizione del Festival della Tv e dei nuovi media alle porte, in programma da venerdì 23 a domenica 25 maggio, a Dogliani sta per essere svelata la mostra “Romano Levi, il grappaiolo angelico e il suo mondo”. L’appuntamento è per sabato 17 maggio alle 17 al museo Gabetti: in esposizione, fino a domenica 29 giugno, ci saranno duecento bottiglie del grappaiolo di Neive. L’accesso sarà possibile il venerdì dalle 15.30 alle 18.30, il sabato e la domenica dalle 10 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 18.30.
A organizzare l’esposizione è l’associazione Amici del museo: come ha spiegato il presidente Giuseppe Martino, «dopo l’esperienza positiva dell’anno scorso, quando nel museo archeologico trovarono spazio i quadri di Cesare Giacone, abbiamo deciso di omaggiare un altro grande personaggio di Langa. Nella sua umiltà, Levi da artigiano si è trasformato in artista e poeta». Il materiale in esposizione «proviene dalla collezione di un nostro socio, Renzo Conterno. Fino a dieci anni fa, con la moglie era titolare di un esercizio commerciale con ogni genere di prelibatezze. Grazie a questa sua veste, avviò un rapporto profondo con Levi».
Il grappaiolo «vendeva a prezzi bassi, mentre gli appassionati erano disposti a pagare cifre molto elevate. A lui, però, non importava. Un giorno, un addetto della Rinascente andò a trovarlo e gli disse di voler esporre mille sue bottiglie a Milano. Sicuro di averlo convinto, tornò a casa. Nei giorni successivi, gli giunse una lettere in cui Levi affermava: “Cara signora Rinascente, per la sua richiesta sono in grado di darle sei bottiglie subito, altre sei il prossimo mese e, per il futuro, non lo so”».
In un’altra occasione «dei visitatori tedeschi vollero comprare a tutti i costi delle bottiglie di grappa chiara. Le uniche disponibili erano state tappate con un moscerino dentro, ma le vollero a tutti i costi. Sull’etichetta scrisse “Grappa con moschino”. Pochi giorni dopo, tornarono a chiedergliene: questa volta le bottiglie erano senza l’insetto, per cui sull’etichetta riportò “Grappa con moschino finto”».
L’ingresso è gratuito e, per chi lo vorrà, sarà possibile acquistare un catalogo, «sono circa sessanta pagine con fotografie e aneddoti. Tra i clienti di Levi ci fu pure Marcello Mastroianni. Dopo aver comprato le bottiglie, gli chiese se avesse già visto uno dei suoi film. Levi rispose: “Sì, una volta sono entrato al cinema con il sole alto e, all’uscita, era già buio. Mi ero perso il tramonto”».
Sempre a Dogliani, sabato 17 maggio alle 10.30 aprirà al pubblico la mostra fotografica “Immagini del silenzio, l’avventurosa storia del cinema muto torinese”. Spiega l’assessore Carlo Gabetti: «L’esposizione è organizzata dal Comune in collaborazione con il Museo del cinema di Torino. È la stessa che era stata ospitata sulla Mole e resterà a Dogliani fino al 30 settembre. Si tratta di un modo per omaggiare uno dei pionieri del cinema, il doglianese Giovanni Tomatis. Una parte sarà sempre visitabile e all’aperto, lungo i percorsi recentemente recuperati che collegano la parte alta e bassa di Dogliani. Le restanti immagini saranno ospitate nella chiesa del Ritiro Sacra famiglia».
In questo caso, l’orario di visita sarà il sabato e la domenica dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 18.
Davide Barile
