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Le democrazie sono sempre più fragili: serve attenzione

Le democrazie sono sempre più fragili: serve attenzione
Denise Arneodo, Apiceuropa.

CUNEO Giovedì 15 maggio, alle 17.30, nel Rondò dei talenti di Cuneo è previsto un evento formativo sul diritto alla cittadinanza in Europa, nell’ambito del più ampio programma di incontri primaverili organizzato da Apiceuropa.

Le relatrici saranno Alessandra Algostino, professoressa ordinaria di diritto costituzionale all’Università di Torino, e Cecilia Sanfelici, operatrice legale della cooperativa sociale Fiordaliso.

L’intervento affronterà il tema della partecipazione alla vita democratica, anche in vista del referendum di giugno. L’ingresso è gratuito con prenotazione. Per informazioni è possibile chiamare il numero 0171-16.44.238 o scrivere a info@apiceuropa.com. Ne parliamo con Denise Arneodo, referente di Apiceuropa.

Perché è importante parlare di diritti e cittadinanza?

«I cittadini europei sono quasi inconsapevolmente portatori di due diritti fondamentali sempre più rari: poter vivere in una democrazia che rispetta lo Stato di diritto e godere automaticamente non di una, ma di ben due cittadinanze, che portano con sé doveri e soprattutto diritti. È dunque nostra responsabilità farci portavoce di queste tematiche, per mantenere alta la consapevolezza tanto sulla loro importanza quanto sulla loro fragilità».

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Quali sono i principali rischi che corriamo oggi su questo fronte?

«Il più grande pericolo che possano correre i diritti è di essere dati per scontati; per questo come associazione lavoriamo sull’informazione e sulla sensibilizzazione. Anche i diritti più consolidati hanno bisogno di essere coltivati e custoditi per evitare che vengano mano a mano erosi, senza che nessuno se ne accorga. La democrazia, da questo punto di vista, è un esercizio impegnativo: significa avere la responsabilità di mantenere salda l’attenzione e la protezione dei diritti e, in particolare, di quello alla cittadinanza, un grande contenitore di altre possibilità fondamentali, come il voto e l’accesso a servizi essenziali del welfare pubblico».

Eppure, nel contesto odierno tutto questo appare in pericolo. Cosa ne pensa?

«L’Europa si trova in un momento di trasformazione molto importante: da un lato, il dilagare dei nazionalismi riporta al centro il tema della cittadinanza nazionale, mettendo in secondo piano il livello sovranazionale. Dall’altro, i flussi migratori in strutturale movimento verso il vecchio continente mettono al centro una sfida cruciale per il futuro del-
l’Unione europea. Ogni Stato membro ha per il momento regole molto diverse in relazione alla concessione della cittadinanza: da chi applica lo
ius sanguinis, come l’I-
talia, a chi riconosce in varie forme lo
ius soli. Per un cittadino di un Paese terzo che arriva in Europa, lo Stato di primo approdo può fare davvero la differenza sul godimento di molti dei diritti fondamentali. Per questo è urgente che l’Ue inizi a lavorare in maniera sempre più coesa e unitaria su temi cruciali come quello dell’accoglienza».

 Roberto Aria

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