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Il 20 giugno ad Alba si celebra la giornata mondiale del rifugiato con il Sai di Cuneo

Il 20 giugno ad Alba si celebra la giornata mondiale del rifugiato con il Sai di Cuneo

INCLUSIONE – Per raccontare l’operato e sensibilizzare la comunità sull’importanza dell’inclusione il progetto Sai (sistema accoglienza inclusione) di Cuneo organizzerà due incontri ad Alba in occasione della Giornata mondiale del rifugiato. Lo scopo dell’iniziativa è quello di creare informazione sulla condizione, molte volte precaria o negativa, delle persone rifugiate nel mondo e divulgare i numeri sulla migrazione.

Si inizia giovedì 19 giugno (dalle 9 alle 16) con un seminario nel Palazzo mostre e congressi di piazza Medford. L’incontro avrà come titolo “Accoglienza: un diritto, non un privilegio”. Un seminario per riflettere sulla crisi che da diversi punti di vista sta agendo nella relazione tra persone accolte, operatori che si occupano di accoglienza e contesti comunitari. Interverranno la sindaca di Cuneo Patrizia Manassero, Fabrizio Coresi di ActionAid Italia, Mariacristina Molfetta della fondazione Migrantes e altri. Chiuderà il seminario la professoressa Emanuela Dal Zotto, professoressa dell’università di Pavia che condividerà attività di ricerca da lei condotta sui temi delle politiche migratorie, dei sistemi di accoglienza e dei processi di integrazione dei migranti forzati. La partecipazione al seminario è libera e gratuita, ma è necessario iscriversi. Per informazioni è possibile inviare una mail a cuneo.sprar@outlook.it.

Si prosegue venerdì 20 giugno. La serata comincerà alle ore 20 in piazza Pertinace e avrà come titolo “Una piazza dove si balla col mondo”. Spiegano gli operatori: «Saranno presenti alcuni stand di realtà che si occupano, ognuna a modo loro, di accoglienza e migrazione; ci saranno poi gli  operatori, operatrici e beneficiari dell’accoglienza di Bra e Alba. In sottofondo musica ed esibizioni artistiche di due nostri beneficiari. Dalle 21.30 inizierà il concerto della band Aikar Orkestra, che ci accompagnerà per il resto della serata. Potremo condividere balli, musica e riflessioni».

Marta Andolfi

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