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Abitare il piemontese: la parola della settimana è Luj (luglio)

Abitare il piemontese: la parola della settimana è machinëtta

ABITARE IL PIEMONTESE Il mese di luglio deve il suo nome a Gaio Giulio Cesare. L’Imperatore nacque proprio in questo mese che fino alla riforma del calendario si chiamava quintilis, cioè il quinto mese dell’anno. Luglio, ormai non più quinto ma settimo mese dell’anno, venne chiamato julius, in onore a Giulio Cesare. Il latino julius ha dato poi vita alle tante varianti nelle lingue neolatine: in spagnolo julio, in francese juillet, in rumeno iulie, in portoghese julho. Anche nelle lingue non neo-latine è rimasta la stessa radice: in inglese e in tedesco si chiama july, con pronuncia differente.

In piemontese è conosciuto con la parola luj, talvolta lugn. Ciò che è “di luglio” è definito lugnengh, come per esempio la lugnenga, l’uva che si trova abitualmente sulle tòpie (i pergolati). Luglio è un mese di grande importanza per la civiltà contadina piemontese: a luj, ȓa tèra a beuj (a luglio la terra bolle… di temperatura, vita, energia e risorse). Basti pensare al proverbio Luj o ȓ’è ȓa mana dij pòver (luglio è la manna dei poveri), giacché è un mese di abbondanza. Il proverbio Luj bel, pȓonta ij botàj invita a preparare le botti, segno di un auspicabile raccolto imminente e generoso. A santa Madlen-a ȓa nos a ȓ’è pièn-a (a Santa Maddalena, il 22 luglio, la noce è piena).

Dcò sant’Apoliné o ȓ’ha cheicòs da dé (anche sant’Apollinaire, il 23 luglio, ha qualcosa da dare) e poi cominciano i proverbi delle piogge di fine luglio: santa Cristin-a a n’anversa na tin-a (santa Cristina, il 24 luglio, ne versa una bacinella); san Giàco o veuȓ sempre vërsé ȓa bota (san Giacomo, il 25 luglio, vuole sempre versare la bottiglia); a san Giàco ȓa meiȓa a fa miȓàco! (a san Giacomo il granoturco fa miracoli); s’o pieuv a sant’Àna, a ȓ’è tanta mana (se piove a sant’Anna, il 26 luglio, è tanta manna); s’o pieuv an sëȓ giavele ëȓ trifoȓe veno bele (se piove sui covoni di luglio, i tartufi diventano belli).

Luglio si rivela un mese di attese, speranze e tradizioni, in cui il meteo e i santi s’intrecciano nel ritmo della vita rurale piemontese, nel nome del monito più importante: ȓa matinà scuȓa ‘d luj, a veuȓ nen dì bȓuta giornà (la mattinata scura di luglio, non vuole dire brutta giornata).

Paolo Tibaldi

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