Cane, presidente del comitato del quartiere Piave: “Non vogliamo corso Europa a 4 corsie”

Forza Italia: «Corso Europa deve tornare a quattro corsie»

ALBA Dopo le proposte presentate dal consigliere di Fratelli d’Italia Emanuele Bolla e dai consiglieri forzisti Gionni Marengo e Carlo Bo per riportare corso Europa a quattro corsie, interviene il presidente del comitato di quartiere Piave Leopoldo Cane. Sulla stessa lunghezza d’onda anche i residenti che un anno fa si costituirono in comitato raccogliendo oltre 1.500 firme per scongiurare l’apertura di una sala giochi in corso Europa.

Gentilissimo Direttore,

mi riferisco all’articolo comparso martedì 31 ottobre sul suo giornale dove si legge  che Forza Italia si ispira a Barcellona per suggerire all’Amministrazione cosa deve fare in corso Europa per migliorare il transito degli autoveicoli.  Mi auguro che vogliano prendere esempio solo per le piste ciclabili.

Innanzitutto non capisco perché non sono insorti quando  su Gazzetta d’Alba  si è parlato della pista ciclabile di corso Italia.

In secondo luogo gradirei sapere dai consiglieri comunali Gionni Marengo ed Emanuele Bolla quante volte hanno percorso corso Europa in bicicletta da quando il Comune ha realizzato questa soluzione. L’esperienza mi dice che per sostenere certe ipotesi bisogna provarle di persona.

Chi scrive abita in una traversa di corso Europa e usa la bicicletta tutti i giorni per spostarsi in ogni parte della città.

I signori di FI non si rendono conto evidentemente che le polveri sottili sono in aumento, quindi,  a mio avviso, una corsia per le auto è più che sufficiente ed il traffico ora è più scorrevole soprattutto in prossimità delle rotatorie.  Quando al mattino o alla sera si formano delle code certamente non sono superiori a quelle che si incontrano in altre parti della città. Forse i signori politici che si lamentano non si rendono conto che il traffico deve essere regolamentato riducendolo e non favorendo la velocità e lo spazio a disposizione delle auto.

Inoltre  essendo un ciclista che per divertimento percorre più di 7 mila Km all’anno posso anche garantire che la pista ciclabile di corso Europa non è così pericolosa come ci vogliono far credere certi politici.

Naturalmente, come per  tutte le cose, ci vuole attenzione sia da parte dei ciclisti che da parte degli automobilisti. Sostengo infine che il denaro per rivoluzionare questa importante arteria cittadina deve essere utilizzato per divulgare l’uso della bicicletta in modo che tutta la città possa trarne  vantaggio in quanto si ridurrebbe l’inquinamento atmosferico.

Leopoldo Cane, presidente comitato di quartiere Piave e presidente Fiab Alba Salinbici.

La lettera del comitato spontaneo

Gentile Direttore,

Il vero problema di Corso Europa è rappresentato da coloro che desiderano riportarlo alle pericolose quattro corsie. Purtroppo questa assurda tesi di ritorno al triste passato del corso dobbiamo apprenderla dai giornali.

Sia il Comitato del Quartiere Piave che il sottoscrivente comitato spontaneo che l’anno scorso raccolse già 1500 firme contro l’apertura di una sala slot machine a ridosso di un parco giochi per bambini di Corso Europa, non trovano riscontro tra i cittadini sul folle desiderio di abbandonare la situazione attuale.

L’anacronistica tesi delle quattro corsie quindi, oltre a non essere condivisa da chi abita e vive Corso Europa, ignora dati di fatto incontrovertibili, uno su tutti la sicurezza.

Da quando ci sono le due corsie, il numero di incidenti si è sensibilmente ridotto. Sono state arginate le scorribande, i sorpassi azzardi e quelli ciechi in prossimità delle strisce pedonali che con le quattro corsie hanno messo a repentaglio la vita di centinaia di pedoni, anziani e soprattutto studenti delle numerose scuole che si affacciano sul corso.

La percezione di sicurezza è indiscutibilmente migliorata. Lo dicono le famiglie a passeggio, chi lo usa come percorso di jogging, i ragazzi che rientrano a casa da scuola, i bambini che giocano nei diversi giardini pubblici del corso e gli utilizzatori della pista ciclabile che chiedono un doveroso e puntuale miglioramento che tarda ad arrivare. Allo stato attuale Corso Europa presenta migliori condizioni se sempre più lavoratori lo scelgono per piacevoli pranzi anche all’aperto.

Peccato non aver potuto illustrare questi e altri piacevoli vantaggi delle due corsie a chi senza cognizione di causa invoca invece il ritorno ad un passato terrificante.

Il timore che vengano vanificati tutti i benefici ottenuti è altissimo. L’altra preoccupazione dilagante tra gli abitanti di Corso Europa è quella di essere stati individuati tra le vittime sacrificali di una diatriba o di un gioco politico in vista delle prossime elezioni.

Se si entra poi nel merito dei numeri è paradossale immaginare che aumentando il flusso di automobili possa diminuire il traffico. E’ abbastanza altresì paradossale che in un’epoca nella quale si cercano soluzioni alternative all’uso dell’auto per migliorare le condizioni di socialità e salubrità delle città, qualcuno voglia potenzialmente aumentare i volumi di gas di scarico prodotti da altre vetture ancora spacciandoli come una soluzione positiva.

Corso Europa non è più un’arteria periferica di una città degli anni Settanta ma è diventata e diventerà ancora di più con il completamento dei Tetti Blu, un’area residenziale a tutti gli effetti con dinamiche estremamente differenti dal passato. Chi gli nega questa identità dimostra di non conoscere la città e di non ascoltare la voce dei suoi cittadini.

Sicuri di ritrovare la stessa intelligenza propositiva e collaborativa in diversi consiglieri di opposizione che già in passato hanno dimostrato sensibilità alle istanze di Corso Europa e del Quartiere Piave si scongiurano ulteriori visioni inappropriate che tendono a minare senza motivo la serenità dei suoi abitanti.

Comitato spontaneo

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