Del 25 aprile 1945 sappiamo che era di mercoledì e che da una quindicina di giorni si aveva la sensazione che tutto stesse per finire.
Vezza. A raccontarlo è la maestra Clementina Cerrato, all’epoca insegnante della scuola elementare di Borgonuovo di Vezza: «Si vedeva che le truppe occupanti e i fascisti si sentivano accerchiati. Sentire che gli americani erano a pochi chilometri, ci faceva ben sperare, ma temevamo che potesse scatenare la violenza più irrazionale, quella di chi si sente braccato ».
Il 15 aprile una prima grossa battaglia ad Alba vide le formazioni partigiane, cui si erano uniti i primi reparti alleati, di neozelandesi, contrapposte ai repubblichini, le cui file erano state rafforzate. La Gazzetta del 28 aprile ci dice che «i giorni seguenti mostrarono a maggior evidenza che il morale dei soldati non condivideva il sentimento di alcuni dei capi».
Era il preludio alla Liberazione, che secondo le direttive del Comitato nazionale di Liberazione, arrivava ad Alba (e a Vezza) il 26 aprile.
A differenza di altri paesi, il passaggio di amministrazione avvenne senza difficoltà. Nella notte del 24 le formazioni partigiane in cui militavano molti vezzesi, dislocate nella zona tra Cisterna, Montà, Ferrere e Pralormo, ricevettero l’ordine di puntare su Torino. Raggiunsero Poirino, Chieri, Baldissero Torinese, Moncalieri, da dove partì l’offensiva su Torino.
La guerra dei vezzesi terminò così. Domenica 29 don Falletto tenne una Messa solenne per celebrarne la fine e la gente si riversò nella piazza antistante. Fu un giorno di festa? A sentire i testimoni l’allegria era la superficie di un dolore grande. Lo stesso sentimento si legge tra le righe di Gazzetta: «Ci rallegriamo, ma chiediamo, abbiamo bisogno, vogliamo prima piangere sulle rovine, sul sangue fraterno soprattutto e le nostre lacrime innaffieranno il germoglio della nuova vita».
Magliano. Il Comune roerino celebrerà, nel Parco della Rimembranza sul colle di Santa Maria, l’anniversario della Liberazione, martedì 26 aprile. Alle 20.30 don Guido Davico celebrerà la Messa, resa solenne dalla presenza della banda La Maglianese. Al termine della funzione, nella chiesa di Santa Maria, si potranno ammirare i disegni dei bambini delle scuole dell’infanzia ed elementare sul tema del Risorgimento.
Guarene. Martedì 26 aprile sarà giornata di commemorazione. Appuntamento alle 9 in piazza Roma, per l’alzabandiera e la posa della corona di alloro innanzi alle lapidi che ricordano i giovani guarenesi caduti al fronte. Alle 9.30 il corteo si sposterà verso la casa alpina Bergadano, per un secondo momento di preghiera. Alle 10, la corona d’alloro sarà deposta presso il monumento ai caduti di frazione Vaccheria.
Carmagnola. Il 66° anniversario della Liberazione verrà commemorato lunedì 25 aprile. Alle 9.45 il corteo partirà dal Municipio verso piazza Sant’Agostino dove si terrà l’alzabandiera, la deposizione della corona e il saluto del Sindaco. L’associazione Un filo rosso, con i circoli Arci e Margot e la compagnia teatrale Gli instabili, nei locali del Margot in via Donizetti, propone, martedì 26 aprile, alle 21, la conferenza I valori della Resistenza, ieri e oggi, con lo storico Gianni Oliva. Mercoledì 27 aprile, alle 21, è in programma Ci rivedremo presto. Storia di partigiane di e con Chiara Vighetto. L’opera teatrale nasce da una ricerca storica e dall’incontro con Paola Sibille, oggi di 83 anni, allora coraggiosa staffetta sedicenne. Giovedì 28 aprile alle 19.30 apericena in musica e, alle 21, Gli instabili presenteranno (R)esistendo Raccontare. Per resistere. Per esistere.. Lo spettacolo ripercorre alcune fasi e racconta di alcuni personaggi che hanno contribuito, attraverso la lotta e il coraggio, a far sì che il fascismo potesse finire.
g.a.