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300 anziani in attesa

Se i tempi d’attesa del mondo sanitario sono dilatati (vedi l’altro articolo di questa pagina), quelli della sociosanità sono drammatici. Parliamo con l’albese Paolo Spolaore, vicepresidente dell’Agenzia territoriale per la casa di Cuneo e presidente del consorzio Obiettivo sociale, un gruppo di cooperative da 700 dipendenti, operativo nel campo dell’assistenza ad anziani, disabili e minori.

Qual è la situazione degli anziani piemontesi, Spolaore?

«La Regione copre il 50 per cento dei costi delle cure necessarie agli anziani non autosufficienti. Tuttavia, solo una piccola parte di coloro che ne avrebbero bisogno usufruisce del supporto. I parametri di accesso alla categoria dei beneficiari includono infatti parametri legati alla gravità della patologia e alla disponibilità di reddito molto restrittivi».

Il Piemonte può considerarsi una regione virtuosa da questo punto di vista?

«Non direi. In altre aree, comein Lombardia, la quota degli aventi diritto alla copertura economica incrementa di almeno un punto percentuale. La Regione sta cercando di attuare una riforma del comparto sociosanitario puntando principalmente al ramo delle residenze sanitarie assistite e delle case di riposo. Le istituzioni, assieme alle associazioni di categoria, stanno collaborando per trovare soluzioni. Servirà un atto di coraggio, un’idea forte, affinché le risorse possano essere deviate dal comparto sanitario a quello sociosanitario».

Perché pensa sia utile sottrarre risorse al sistema sanitario, già travagliato dalle sforbiciate del Governo?

«Non si tratta di sottrarre. Mi spiego. Spesso vengono effettuati interventi impropri nel comparto geriatrico e molte lungodegenze (specie nell’area torinese) vengono trattate come ricoveri sanitari. In molti casi sarebbe invece adeguato predisporre un periodo di degenza in una residenza assistita, peraltro molto meno dispendioso. Bisogna aver chiari i capitoli di spesa, per evitare che la situazione precipiti».

A cosa si riferisce? La situazione è preoccupante?

«Basti dire che nell’Asl Cn2, a oggi, contiamo circa 300 anziani in lista d’attesa per ottenere il convenzionamento con la Regione, ovvero la copertura del 50 per cento della spesa necessaria ad accedere alle case di riposo. I tempi d’attesa possono arrivare fino a sei mesi, nei casi peggiori a un anno. Sempre che il convenzionamento sia possibile».

Se la Regione non dovesse stanziare le coperture?

«I costi delle strutture sono proibitivi per le famiglie. Una residenza assistita costa dai 75 ai 97 euro giornalieri, a seconda della gravità della patologia del paziente. Si tratta di circa 3 mila euro al mese.Èfacile intuire la drammaticità di una simile situazione».

m.v.

Foto Photoalto, Corbis

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