Giovedì primo marzo, alle 14.30, nel salone della Comunità montana, il Creso (Consorzio di ricerca, sperimentazione e divulgazione per l’ortofrutticoltura piemontese) organizza il convegno “Corilicoltura tra innovazione e ricerca” nel quale saranno presentati i risultati della ricerca sul nocciolo svolta all’azienda sperimentale “Nasio” di Cravanzana in collaborazione con l’Università di Torino e il Servizio fitosanitario della Regione.
All’organizzazione dell’incontro collaborano la Comunità montana, le associazioni di produttori Ascopiemonte e Piemonte Asprocor, nonché le agenzie di consulenza tecnica delle organizzazioni professionali. Interverrà l’assessore regionale Claudio Sacchetto. Il convegno è patrocinato dalla Soi (Società di ortofrutticoltura italiana).
La coltura del nocciolo, nonostante la difficile congiuntura economica inasprita dalla concorrenza di Paesi extraeuropei (Turchia, Cile, Argentina e Georgia), suscita un crescente interesse. I dati sulle superfici lo dimostrano: 12.100 ettari coltivati in Piemonte con un trend in aumento.
Il convegno intende affrontare gli argomenti chiave della coltura, spaziando dalle emergenze fitosanitarie, alle tecniche di difesa e di gestione del sottofila, allo studio di metodiche di potatura meccaniche con riduzione di costi e tempi di intervento.
Claudio Sonnati (Creso) aprirà l’incontro con una panoramica delle principali problematiche fitosanitarie che possono compromettere produzione e sanità dei noccioleti. L’ampia rete di monitoraggio sul territorio garantisce l’individuazione tempestiva di cimici, agrilo e balanino. Sulla base delle informazioni raccolte, il Creso emette bollettini con le indicazioni per la difesa.
Nadia Valentini (Università di Torino) presenterà i risultati ottenuti nella prova di confronto tra varietà diverse da affiancare alla “Tonda gentile trilobata”, di interesse per la trasformazione industriale. Oggetto della valutazione sono: produzione, resa e adattabilità ambientale.
Silvia Moraglio (Università di Torino) farà il punto sulle indagini pluriennali finalizzate al contenimento delle cimici. Unfocus particolare riguarderà la fase di post-raccolta, per comprendere quali effetti ha il cimiciato su nocciole stoccate per 8-12 mesi. Mario Tamagnone (Università di Torino) proporrà una panoramica sulle prove di distribuzione di agrofarmaci in corileto, ponendo l’accento sull’importanza di utilizzare atomizzatori opportunamente tarati, adeguati alla distribuzione su piante allevate a cespuglio e dotate di chiome folte, spesso impenetrabili. Anna Saglia (Settore fitosanitario regionale) e Maria Corte (Creso) chiuderanno i lavori presentando i risultati scaturiti da prove di controllo di erbe infestanti e dei polloni del nocciolo. L’obiettivo è di rivisitare il concetto di difesa integrata, ricercando strategie che coniughino l’efficacia con il rispetto dell’ecosistema- noccioleto.