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Piano, il via libera a giugno

Il Piano regolatore è ancora in attesa del via definitivo, ma, a sentire il sindaco Maurizio Marello, siamo al dunque. A giugno o luglio il progetto sarà di nuovo in Consiglio comunale, con le modifiche – pare poche – da approvare in seguito alle osservazioni. Poi sarà la volta della Regione: se i rilievi saranno modesti, entro 120 giorni il nuovo documento urbanistico di Alba avrà concluso il suo iter, altrimenti ci vorrà ancora qualche tempo. Al momento al Piano manca l’approvazione definitiva in Consiglio e il passaggio definitivo a Torino, mentre prosegue l’esame delle osservazioni. Ne parliamo con il sindaco Maurizio Marello, il quale giudica infondate le critiche del centro-destra.

Allora, a che punto siamo, Sindaco? «Approvato in via preliminare il 15 luglio scorso e pubblicato a settembre, lo strumento urbanistico è stato fatto oggetto di 430 osservazioni. La Ripartizione urbanistica ha proceduto a una prima catalogazione e ha quindi inviato il tutto ai progettisti, gli architetti dello studio Benevolo di Brescia. Questi hanno quasi ultimato un lungo lavoro di analisi tecnica delle osservazioni, una vera e propria istruttoria, che sta per giungere all’epilogo. Ad aprile è previsto l’iter in Commissione urbanistica, per arrivare all’approvazione definitiva in Consiglio a giugno».

Di che cosa trattano le osservazioni, Marello? «Il maggior numero riguarda la delimitazione delle zone residenziali consolidate. Si chiedono lievi rettifiche, fino a far coincidere il limite di zona con la particella catastale, o rettifiche più consistenti, con l’integrazione di nuovi lotti adiacenti, o anche distanti dalle perimetrazioni adottate. Altre osservazioni riguardano i comparti di riassetto e riqualificazione delle zone urbane consolidate: le zone C interstiziali e gli “ambiti speciali” (delimitazione, assetto o modalità di attuazione)».

Nulla da osservare sulle aree produttive? «In misura minore sono pervenute osservazioni pure sulle aree produttive consolidate e sulla loro disciplina, circa la conferma o la variazione della destinazione d’uso. Ci sono osservazioni, infine, sul nuovo assetto della viabilità e sulla classificazione di pericolosità idro-geomorfologica. Poche invece sono le osservazioni di carattere generale, sui criteri adottati e sull’impostazione del Piano regolatore».

La Provincia di Cuneo ha chiesto rettifiche? «Le osservazioni degli enti di rilievo territoriale (Asl, Arpa e Provincia) hanno riguardato il documento di Valutazione ambientale strategica. La Provincia, in particolare, ha prodotto un parere di compatibilità con il Piano territoriale provinciale (Ptp), chiedendo modeste rettifiche (sotto il profilo della mobilità e per alcuniambiti speciali) e altri adeguamenti per meglio sincronizzare la natura del Piano regolatore con quella del Ptp».

Ora che cosa succederà? «Con aprile avrà inizio l’esame in sede “politico-amministrativa”, compreso l’iter in Commissione urbanistica. L’obiettivo è di portare il Piano regolatore all’approvazione definitiva in Consiglio entro giugno-luglio. Poi, il documento dovrà ancora passare all’esame della Regione: qui i tempi sono definibili in pochi mesi, se i rilievi non saranno numerosi».

Pare un progetto ambizioso, visto che non si è ancora andati in Commissione. «L’impostazione del Piano regolatore, fondata su pochi ma chiari princìpi generali sta aiutando nella valutazione delle osservazioni, che pertanto verranno accolte o respinte sulla base di criteri oggettivi e omogenei. Cerchiamo attraverso i rilievi pervenuti di migliorare un Piano ben fatto, che porterà molti benefìci alla città e ne consentirà uno sviluppo intelligente e armonico».

Maria Grazia Olivero

A fine anno il “sì” torinese?

La lunga gestazione del Piano regolatore albese inizia nell’estate del 2003, quando l’Amministrazione di Giuseppe Rossetto conferisce allo studio bresciano di Leonardo Benevolo l’incarico di redigere il nuovo strumento urbanistico. Nella primavera del 2004 viene approvata, con l’astensione dell’opposizione di centro-sinistra, la delibera programmatica. Il documento reca precisi riferimenti temporali: il via al preliminare fissato al 2005, in modo da garantire gli altri passaggi entro il 2010-2011. Le cose non vanno in questo modo, tanto che il progetto è uno degli oggetti di scontro dell’ultima campagna elettorale, quella che porta sulla poltrona più ambita di piazza Duomo Maurizio Marello, al quale il centro-destra rimprovera oggi una nuova impasse.

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