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371 mila euro per le frane del 2009

Sono in arrivo dalla Regione Piemonte 371 mila euro per sistemare i danni causati da una serie di frane, sparse sul territorio comunale braidese, verificatesi nell’aprile di tre anni fa. «A ottenere il contributo», spiega il sindaco Bruna Sibille, «saranno 27 privati che hanno dovuto fare fronte a lavori di ripristino e messa in sicurezza a causa degli smottamenti. Nei giorni scorsi abbiamo ricevuto una comunicazione formale della Regione che ci informa che stanno per essere erogati i saldi dei contributi. In precedenza erano già arrivati circa 80 mila euro, che aggiunti ai prossimi 290 mila portano a un totale di 371 mila euro di denari disponibili».

Sarà il Comune a incassare questa cifra e successivamente a provvedere alla sua distribuzione ai privati che avevano fatto regolare richiesta di contributo e che presenteranno la documentazione delle spese sostenute.
Aggiunge l’assessore comunale ai lavori pubblici Luciano Messa: «Vorrei ringraziare la dirigente della Ripartizione urbanistica, architetto Benvenuta Rainero, e il geometra Gianfranco Berrino della Ripartizione lavori pubblici per aver seguito le varie pratiche in modo puntuale. Adesso, non appena disporremo dei soldi, ci preoccuperemo di distribuirli agli aventi diritto».

Interventi sulle strade per 850 mila euro. Le piogge torrenziali dell’aprile 2009 avevano causato notevoli danni anche ad alcune strade comunali. Per risistemarle il Comune ha elaborato una serie di progetti, alcuni dei quali già eseguiti: 200 mila euro sono stati spesi per strada San Michele, 100 mila per strada Fey, 60 mila per strada del Duca e 50 mila per strada San Giovanni Lontano. Altri 40 mila sono previsti per il completamento di strada del Duca (il progetto è già pronto) e 50 mila per via Cuneo. Intanto dovrebbe sbloccarsi il fondo istituito dal Ministero dell’ambiente che finanzierà con 250 mila euro gli interventi nelle strade Molini e Gerbido e nuovi interventi in strada San Michele, via San Giovanni Lontano e strada Fey.

Diego Lanzardo

foto Ansa

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