Tiziano torna ad Alba. L’opera del grande maestro, raffigurante Il martirio di san Lorenzo, dopo mesi di restauro, si mostrerà al pubblico albese prima di rientrare nella chiesa veneziana dei Gesuiti da cui proviene. I risultati dell’intervento finanziato dalla Banca d’Alba, che ospiterà il capolavoro in mostra sino a dicembre, verranno esposti giovedì 17 maggio alle 16.30 nella sede della banca in via Cavour. Alla presentazione saranno presenti esponenti della Soprintendenza e del Polo museale di Venezia, oltre a Lionello Puppi, massimo esperto di Tiziano. La tela, realizzata dal Maestro intorno al 1545, al culmine della sua carriera (Tiziano è pittore ufficiale della Serenissima dal 1516, con un conseguente vitalizio altissimo e l’esonero dal pagamento delle tasse), è stata commissionata dal nobile veneziano Lorenzo Massolo. Realizzata verosimilmente per fasi successive, come sembrerebbero dimostrare i numerosi ripensamenti rilevati durante la prima tranche di lavori sulla tela, ha subìto nel corso dei secoli interventi e rimaneggiamenti anche invasivi. Il restauro, condotto dal laboratorio Nicola Restauri di Aramengo, ha recuperato la materia tizianesca, eliminando ogni intervento successivo (mantenuto solo in un paio di casi). Sono state inizialmente effettuate tutte le analisi necessarie per comprendere lo stato di salute dell’opera – saggi di pulitura, analisi – riflettografia, radiografia. Agli esami il quadro è apparso sofferente e danneggiato. Le stesse fonti documentarie presentano un’opera molto rimaneggiata, riportando 13 restauri, dal Seicento a oggi. Grazie alla opera di pulitura il dipinto ha ripreso contrasti e trasparenze che caratterizzano tutte le opere del Maestro, padre della grande stagione della pittura tonale veneta, ove è il colore, nelle varie modulazioni tonali, a costruire la forma e la profondità.
La scoperta più interessante, emersa nel corso dei lavori, riguarda la comparsa della figura di un uomo con il turbante, prima celata dalle varie ridipinture. Essa sarà oggetto di studi che tenteranno di individuarne un ruolo o un’identificazione all’interno del racconto del martirio di san Lorenzo, bruciato vivo sulla graticola ardente durante le persecuzioni dell’imperatore Valeriano.
Stella Marinone