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Il bosco non c’è più

VEZZA L’incubo frane potrebbe tornare per le nove famiglie di Patarrone, la frazione di Vezza ai piedi dell’omonimo bricco, sulla cui cresta scorre il confine con Castellinaldo. Ma stavolta non a causa delle piogge, quanto di alcuni lavori di sbancamento che potrebbero interessare la sommità della collina, punto di origine nel 1994 di smottamenti, che travolsero le abitazioni e le isolarono per alcuni giorni.

Ricordi indelebili che tutti i 20 residenti si sono scambiati, a inizio mese, ritrovandosi alla spicciolata, di rientro dal lavoro, per firmare una preoccupatissima lettera rivolta al proprio Ufficio tecnico comunale.

Lo scopo – hanno scritto – è «ottenere la documentazione relativa alla richiesta di autorizzazione allo sbancamento » e «bloccare qualunque attività su un terreno altamente fragile e franoso».

A oggi, il Comune non ha ancora ricevuto da Provincia e Regione copia del progetto globale, ma i residenti di Patarrone temono che tali lavori possano interessare anche alcuni terreni destinati a vigneto dei mappali 247, 502 e 43, situati sul versante vezzese del bricco. Acquistati meno di un anno fa dalla cantina Giacomo Vico di Canale, i tre lotti rientrano in una vasta area a bosco, vigneto e gerbido, all’interno della quale per ora, come assicura, per conto della Cantine Vico, il geometra Andrea Revello, è stato solo estirpato un vecchio vigneto. I primi lavori, tutti realizzati sul versante di Castellinaldo, hanno visto lo spostamento di un ingente quantitativo di terra, ragione per la quale la loro autorizzazione era stata chiesta – e ottenuta – direttamente alle autorità provinciali e regionali, superando per competenza i due Comuni coinvolti. A seguito della lettera dei vezzesi, tra il 12 e il 13 marzo hanno effettuato un sopralluogo, insieme al sindaco Carla Bonino, due tecnici del settore idraulico e idrogeologico della Regione, e, da soli, due ispettori di Terna, l’azienda che gestisce la linea elettrica ad alta tensione che attraversa l’area.

Il bosco di castagni che circondava un traliccio è stato abbattuto e il lato castellinaldese della collina risulterebbe abbassato. Ieri, lunedì 25 marzo, Terna ha, peraltro, fatto sapere che il traliccio è “in sicurezza”. Nei giorni scorsi i residenti di Patarrone hanno inviato una seconda lettera di segnalazione alle sedi di Alba del Corpo forestale dello Stato e della Procura della Repubblica. In essa viene deprecato «lo sconvolgimento paesaggistico e la cancellazione di un ambiente naturale » e della sua flora protetta e si chiede «una disamina della situazione e un intervento».

I lavori eseguiti sul versante castellinaldese della collina.

Bonino: «Difendiamo il profilo del Roero»

Il sindaco di Vezza, Carla Bonino, ricorda: «Il 9 luglio la Provincia ha comunicato alla Forestale di Cuneo, a me e al collega Roberto Costa, sindaco di Castellinaldo, che la pratica Vico era stata trasmessa per l’autorizzazione in Regione. Da quest’ultima non ci è stata tuttavia segnalata alcuna determina. Chiederemo dunque alla Provincia e alla Regione copia del progetto e la relazione tecnica del sopralluogo del 12». Bonino sottolinea: «I residenti ci hanno chiamato in causa direttamente. Desideriamo proteggere la loro incolumità e la sicurezza delle case, come pure auspichiamo che i nuovi impianti di vigneto, della cui legittimità non dubitiamo, non alterino l’aspetto paesaggistico del territorio, in quel punto attraversato dal sentiero naturalistico del Torrion. I picchi del Roero sono caratteristici per la loro ripidità e per l’alternanza di bosco e vigneto. Non trasformiamo i loro profili in quelli della bassa Langa o del Monferrato»

Forestale: «A breve un sopralluogo»

Carlo Muò, comandante della Stazione albese del Corpo forestale dello Stato conferma di essere stato allertato dal Sindaco e dall’Ufficio tecnico di Vezza: «Faremo un sopralluogo a breve, ma non abbiamo ancora fissato la data. Da gennaio 2012 la Forestale non rilascia più le autorizzazioni, ma resta l’organo competente a controllare che i lavori eseguiti siano conformi a quanto autorizzato».

Revello: «Lavori fatti non pericolosi»

Abbiamo chiesto a Giacomo Vico di illustrare nel dettaglio il progetto in corso di realizzazione e di precisare gli interventi svolti, allo scopo anche di rassicurare i vezzesi. L’imprenditore canalese ha preferito affidare la risposta al proprio geometra di fiducia, Andrea Revello, di Neive. Il quale ha scritto: «Comunico che nel Comune di Vezza, sopra la frazione Patarrone, non è stato fatto alcun movimento di terra se non l’estirpo delle vigne vecchie. Per quanto riguarda lo sbancamento che lei cita nel Comune di Castellinaldo zona NordOvest, esso è conforme al progetto autorizzato dalla Regione con decreto dirigenziale 2.296 del 25 settembre 202, previo parere espresso dal Settore prevenzione territoriale del rischio geologico con nota n° 70.623 del 21 settembre. Detto intervento in corso di ultimazione non comporta alcun pericolo, in quanto non è in zona abitata. Circa il sopralluogo congiunto del 13 marzo siamo in attesa di ricevere notizie da parte del Settore sopra citato».

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