Il guidatore designato non beve

Il vicequestore aggiunto Franco Fabbri, a capo della Polizia stradale della Granda.

L’INTERVISTA Una panoramica a 360 gradi sulle attività della Polizia stradale e sugli impegni espletati dalla Sezione di Cuneo e dai presìdi di Bra, Mondovì e Saluzzo. È quanto emerge dall’intervista fatta al comandante provinciale della Polizia stradale, il vicequestore aggiunto Franco Fabbri.

Di cosa si occupa la Polizia stradale nella Granda?

 «Ha il duplice profilo di formazione e prevenzione. Per la prima, con il progetto Icarus, coinvolge scuole di ogni ordine e grado, fin dall’asilo, con programmi modulati sull’età dei partecipanti. La “cultura della sicurezza” viene alimentata anche da interventi specifici, convegni o manifestazioni che vengono organizzati su richiesta di enti o associazioni. Sul fronte della prevenzione, operiamo soli sulle autostrade e supportiamo l’attività delle altre forze di Polizia sulle principali arterie della viabilità provinciale, dove attuiamo controlli delle condizioni psicofisiche dei conducenti. Ricordo, a proposito, che, per porsi alla guida, non si deve aver bevuto alcol oltre i limiti consentiti (o affatto per chi ha meno di 21 anni o ha conseguito la patente da meno di tre anni e per i conducenti professionali adibiti al trasporto di persone o cose), né essere sotto l’effetto di droghe o sostanze psicotrope (tra le quali figurano anche alcuni farmaci)».

Il vicequestore aggiunto Franco Fabbri, a capo della Polizia stradale della Granda.
Il vicequestore aggiunto Franco Fabbri, a capo della Polizia stradale della Granda.

Quest’anno il progetto Icarus ha coinvolto molti studenti delle superiori, culminando con la proiezione di un filmato. Ci può spiegare meglio?

«Il film Youngeurope parla il loro stesso linguaggio e basa la sua efficacia sul fatto di raccontare storie di vita quotidiane che anche al di là della guida contengono comportamenti pericolosi. L’efficacia di questo progetto è stata scientificamente dimostrata dalla collaborazione tra il Ministero e la Facoltà di psicologia dell’università La sapienza di Roma, la quale ha analizzato i questionari compilati dai ragazzi prima e dopo l’intervento formativo. È emersa così l’efficacia di tale intervento educativo, che punta non sulle minacce di sanzioni o sventure, ma sulla condivisione delle regole e il rispetto degli altri. L’eccellenza di tale lavoro è stata riconosciuta anche a livello europeo: la Polizia stradale italiana ha esportato tale modus operandi in altri 14 Paesi dell’Unione, attraverso un manuale tradotto in tutte le lingue».

Quanti accertamenti avete effettuato nei primi sei mesi del 2013 e quali sono le principali irregolarità riscontrate?

«Nel primo semestre sono state effettuate nella Granda 3.784 pattuglie tra vigilanza stradale, scorte e servizi specifici per contrastare il fenomeno delle stragi del sabato sera, con una media giornaliera di 21 pattuglie al giorno.

Sono stati complessivamente controllati 20.577 conducenti a qualunque ora del giorno o della notte. Abbiamo riscontrato una positiva diffusione del concetto del guidatore designato, colui che prima di recarsi alla località di divertimento si assume l’impegno di non bere, per riportare a casa in tranquillità gli amici.

Sono ordinari anche i controlli per il rispetto dei limiti di velocità effettuati con sistema tutor sull’autostrada A6 Torino-Savona e autovelox utilizzato anche in A33 Asti-Cuneo, che finora hanno rilevato 869 infrazioni ai limiti di velocità. Seguono 198 verbali per il mancato uso delle cinture di sicurezza, 182 per l’uso del telefonino o mancanza di lenti, 90 per guida in stato di ebbrezza. In termini di sanzioni accessorie, a seconda delle violazioni, sono state ritirate 224 patenti, 193 carte di circolazione e decurtati complessivamente 6.747 punti».

Alessio Bottigliero

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