Nessuna presenza del virus zika, per ora, nelle zanzare piemontesi. L’Istituto zooprofilattico intensifica i controlli

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TORINO L’Istituto zooprofilattico del Piemonte Liguria e Valle d’Aosta controlla da tempo le zanzare sul proprio territorio di competenza per verificare la presenza di virus della famiglia Flaviviridae, a cui appartiene lo Zika. L’Istituto coordina la rete operativa sanitaria piemontese, sostenuta dalla Compagnia di San Paolo e nata dalla stretta collaborazione con l’ospedale Amedeo di Savoia e il Seremi.

In Italia sono ampiamente diffuse zanzare che possono potenzialmente trasmettere il virus, come la Aedes albopictus (meglio conosciuta come zanzara tigre), esiste pertanto il rischio che il virus trovi le condizioni ottimali per diffondersi. In vista della stagione estiva l’Istituto, in collaborazione con l’Ipla, ha quindi collocato delle trappole per la cattura di zanzare nei punti più a rischio per l’introduzione di specie e patogeni esotici: gli aeroporti di Caselle e Levaldigi, porti ed aeroporti della Liguria e l’ospedale Amedeo di Savoia di Torino. «Durante la scorsa stagione estiva – precisa Maria Caramelli, direttore generale dell’Istituto zooprofilattico – sono state analizzate per la ricerca di Flavivirus più di 4.300 zanzare catturate da 17 trappole di cui 2 in Valle d’Aosta, 9 in Liguria e 6 in Piemonte e lo Zika non è mai stato rilevato».

Per intensificare la sorveglianza e individuare precocemente l’introduzione di specie esotiche di zanzara e virus esotici, verranno monitorati attivamente, grazie a specifici progetti di ricerca, altri siti a maggior rischio, quali ditte che si occupano di commercio e deposito di pneumatici usati e vivai.

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