Ricorso al Tar e striscioni sui balconi contro il piano regolatore in piazza San Paolo

Ricorso al Tar e striscioni sui balconi contro il piano regolatore in piazza San Paolo

ALBA No esproprio, Casa dei patin, La casa storica, così recitano gli striscioni apparsi di recente ai balconi e ai davanzali della casa al numero 8 di piazza San Paolo, all’angolo di via Liberazione. Sono l’ultima iniziativa del suo proprietario, Ezio Zubbini, insegnante in pensione, che porta avanti la sua battaglia presentando un ricorso al Tar contro il sindaco Marello, anche in veste di assessore all’urbanistica, e contro l’amministrazione comunale albese.

La vicenda nasce dall’attuale piano regolare generale della città di Alba, entrato in vigore il 30 maggio 2016, nel quale si prevede l’esproprio e la demolizione di una parte consistente del fabbricato e del relativo cortile, a differenza di quanto era scritto nel vecchio prg, che non prevedeva alcun vincolo sulla piccola abitazione.

Le ragioni di viabilità, cioè l’ampliamento di via Liberazione, alla base dell’esproprio, non sono secondo Zubbini comprensibili e conformi al decongestionamento del traffico cittadino voluto dal nuovo piano. Il transito nella zona di mezzi pesanti, inoltre, si è prima ridotto per via del collegamento di via 25 aprile con viale Cherasca e poi cessato con la chiusura della Rotoalba. Il traffico in zona, inoltre, è disincentivato anche dai divieti presenti durante gli orari di entrata e uscita dalla scuola Coppino: «È incomprensibile e incoerente non solo per i tempi; se lo si voleva fare poteva forse avere un senso in passato, non certo oggi», spiega Zubbini dalle pagine del suo blog.

Argomento importante a sostengo della tesi anche il valore storico del fabbricato. Si tratta della prima casa edificata in piazza San Paolo sul finire dell’Ottocento, nonché laboratorio di calzature a opera di Augusto Boffa, nonno dell’attuale proprietario: da qui il nome “Patin e tesor” del borgo. Zubbini sottolinea poi il suo valore architettonico, costituisce infatti il fondale e la cortina di chiusura della storica piazza. L’edificio, inoltre, scorporato di alcune sue parti essenziali, non sarebbe più utilizzabile come abitazione, per le dimensioni ridotte.

Dal Comune: Per ora non ci sono progetti

Il sindaco Maurizio Marello precisa la posizione dell’amministrazione comunale sulla questione: «Il piano regolatore, in base a valutazioni di urbanistica a lungo termine, tra le quali l’allargamento della strettoia di via Liberazione, ha previsto che in futuro si possa procedere all’esproprio di una parte dell’abitazione, ma per ora non ci sono progetti in atto».

«L’esproprio potrebbe avvenire qualora si procedesse alla ristrutturazione della via – continua il Sindaco – ma nulla di certo al momento. In ogni caso il vincolo decade dopo cinque anni e può essere soggetto a riconferma solo in caso di ragioni straordinarie».

Conclude Marello: «Tutte le valutazioni e discussioni di carattere urbanistico e tecnico sono ben accette».

Francesca Pinaffo

 

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