266° capitolo dell’Ordine dei cavalieri del tartufo e vini d’Alba

266° capitolo dell’Ordine dei cavalieri del tartufo e vini d’Alba

ALBA «Le confraternite bacchiche hanno un importante ruolo attivo per promuovere i vini e diffondere una competenza sempre più specifica nella loro degustazione». Parola dell’avvocato francese Alan Bryden, presidente della Fédération internationale des confréries bachiques, ospite del 266° capitolo dell’Ordine dei cavalieri del tartufo e vini d’Alba.
La dettagliata lezione di Bryden è partita dal passato, dalla storia della vigna sulle pendici del Caucaso in Georgia ottomila anni fa, per passare attraverso la nascita in Francia della prima confraternita di Sant Andiu del Galineiro nel 1140. Poi, il proliferare di sodalizi, l’apparizione degli ordini bacchici filosofici nel XVI secolo, l’abolizione delle confraternite durante la Rivoluzione francese e la rinascita intorno agli anni Cinquanta del XX secolo, con una maggiore consapevolezza del concetto di promozione dei territori vitivinicoli, in un periodo segnato anche dall’adozione, in vari Paesi produttori, delle denominazioni di origine. Durante il capitolo della vendemmia, sono stati nominati diciotto nuovi postulanti, con molte storie particolari, come quella dell’imprenditore calzaturiero Mario Moreschi, che si è inventato “le scarpe al vino”, il notaio Gustavo Gili, che è anche “accademico dell’agnolotto”, e Almir Ambesovic, 38 anni, fuggito a 17 da una Sarajevo in guerra e fondatore a Milano di un’azienda di software e del portale per i ristoranti Restopolis.

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