IL CASO Il consigliere di Fratelli d’Italia Emanuele Bolla ha interrogato il sindaco Maurizio Marello sulla possibilità di una fusione tra Asl Cn1 e Cn2 prospettata dal governatore Sergio Chiamparino. Marello assicura: «Non mi risulta che il progetto possa essere concreto al momento, come confermato dal direttore generale Danilo Bono che ha definito le voci, per ora, infondate. La priorità è concludere l’ospedale di Verduno».
La risposta non soddisfa però il giovane consigliere di centro-destra: «Marello non esclude che, una volta completato l’ospedale di Verduno, l’Asl Cn1 e quella di Alba-Bra possano fondersi e diventare un’Asl da circa 600mila utenti».
Bolla prosegue: «La chiusura sancita dalla Regione delle strutture di lungodegenza di Bra e Canale sono invece già un problema. Faccio appello al sindaco affinché si schieri a difesa di Canale, la cui trasformazione in struttura di continuità assistenziale di valenza sanitaria (Cavs), combinata con quella di Bra, cancellerà le uniche due dell’Asl Cn2, a differenza di quanto accaduto all’Asl Cn1, che mantiene i propri presidi. La Regione non può minimizzare: oggi a Canale è garantita un’assistenza medica dalle 8 alle 20, quella infermieristica h 24 e la reperibilità notturna, mentre nei Cavs si passa a 15 ore settimanali – circa due ore al giorno – di medico e nessuna reperibilità notturna».
m.p.