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Come cambiano i rapporti e il lavoro al tempo di WhatsApp

IL RAPPORTO / 2 S. è un ragazzo albese di 24 anni. Quando lo incontriamo batte pollici su uno schermo e dice: «Un attimo, ho quasi finito». La sua è una storia che ne racchiude migliaia. Di lavoro S. vende e compra su piattaforme on-line qualsiasi oggetto: dai ricambi per le moto alle bottiglie rare di vino. Tutto legale. «Guadagno più di molti miei coetanei senza sudare troppo», dice. Ascoltiamo la sua voce perché è la sintesi di un modo di vita senza precedenti nella storia. «Ho conosciuto la mia ragazza su un social e stiamo insieme da due anni. Conoscersi on-line è meno autentico? Affatto».

Impresa on line

S. ha in progetto di creare un’impresa on-line in cui le persone possano «scambiarsi favori invece che i soldi». Per aiutare chi, come lui, si trova a vivere un tempo in cui i contratti fissi si contano. «Le grandi banche e il mondo della finanza ci hanno rubato il futuro. Dobbiamo inventarci qualcosa per sopravvivere», dice.

Comunicazione digitale

S. è l’immagine reale raccontata dal rapporto Censis. I giovani di fronte alla precarietà continuano a spendere per la comunicazione digitale. Dalla ricerca emerge come, mentre tra il 2007 e il 2015 i consumi si siano ridotti del 5,7 per cento, gli acquisti di smartphone siano aumentati del 191,6% e quelli di computer del 41,4. L’utenza del Web in Italia nel 2016 è arrivata al 73,7%, mentre il 64,8% usa uno smartphone e il 61,3% WhattsApp (ma per i giovani la percentuale sale all’89,4%).

m.v.

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