CICLISMO Inizia domani, venerdì, ad Alghero, la centesima edizione del Giro d’Italia. Al via ci sarà anche il cornelianese Diego Rosa, che sul proprio sito Internet ha introdotto così l’avventura che lo attende: «Non vedo l’ora sia venerdi! Non vado fortissimo perchè ho avuto un momento un po’ difficile e mi manca qualche ora di allenamento nelle gambe, ma ce la metterò tutta, anche perchè il Giro è la gara più bella del mondo nel paese più bello del mondo e bisogna onorarlo fino alla fine!».
Il Team Sky, oltre a Rosa, schiererà lo spagnolo Mikel Landa, l’inglese Geraint Thomas (recente vincitore del Tour of the Alps, ossia l’ex Giro del Trentino), l’irlandese Philip Deignan, il francese Kenny Elissonde, il polacco Michal Golas, il colombiano Sebastian Henao, il bielorusso Vasil Kiryienka e l’italiano Salvatore Puccio. «È una squadra fatta per curare la classifica, senza velocisti e altri corridori in grado di puntare alle vittorie di tappa. Landa e Thomas saranno i capitani e la squadra sarà al loro servizio. I segnali sono buoni: entrambi sono usciti bene dal Giro del Trentino», spiega Rosa.
Il roerino è ovviamente soddisfatto per la convocazione al Giro del centenario. «Sono contento di esserci. Il Giro d’Italia era uno degli obiettivi principali di questa stagione. Purtroppo, non l’ho potuto preparare come avrei voluto. Al Giro di Catalogna non ero a posto e, dopo essermi ritirato, mi sono dovuto fermare per una decina di giorni. Ma in una competizione lunga come il Giro d’Italia la condizione si può anche trovare durante la corsa. L’importante è saper dosare gli sforzi e capire quando mollare e rifiatare e quando, invece, andare al massimo», racconta Rosa, che, dopo lo stop forzato in Catalogna, si è preparato in altura sul vulcano Teide, alle Canarie, per poi rientrare in gruppo alle classiche delle Ardenne.
Alla Freccia Vallone Rosa ha chiuso al trentesimo posto, a 35” dal vincitore Alejandro Valverde, mentre alla Liegi-Bastogne-Liegi ha chiuso in settantanovesima posizione, a 5’39” dal primo (ancora Valverde). In Belgio Rosa ha svolto un prezioso e oscuro lavoro in appoggio al capitano Kwiatkowski. Ed è ciò che si appresta a fare anche al Giro, come scudiero di Landa e Thomas.
«La squadra è stata composta convocando corridori adatti alle tappe impegnative. L’ultima settimana sarà durissima, sicuramente la più dura tra tutti i Giri d’Italia cui ho partecipato. A quel punto sarà importante avere ancora energie da spendere. Sarà fondamentale arrivare pronti alla terza settimana: sarà quella decisiva», spiega Rosa.
Diego continua l’analisi della corsa che lo attende. «Sarà un Giro difficile, con tanti corridori che possono puntare alla vittoria. Tutte le squadre, in pratica, hanno gente da classifica. Inoltre, non ci sarà il prologo a cronometro e si comincerà subito con una tappa da oltre 200 chilometri, mentre l’ultimo giorno ci sarà una frazione a cronometro invece della solita passerella finale. In pratica, è come se ci fossero due tappe in più. Credo però che alla crono conclusiva i giochi saranno fatti. Di sicuro, per me, sarà una tappa tranquilla», afferma Diego che, come è noto, non è uno specialista delle prove contro il tempo.
Alla domanda su quale tappa lo “ispiri” di più, Rosa risponde senza esitare: «Sono tante, ma mi piacerebbe soprattutto fare bene a Oropa, l’unica frazione che si svolgerà tutta in Piemonte, ma anche quella credo che sarà una giornata in cui si faticherà e basta per controllare la corsa fino alla salita finale».
Corrado Olocco