Gemma, quando nei tajarin c’è poesia langarola. La presentazione del libro a Grinzane

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GRINZANE La storia di Gemma Boeri di Roddino si trasforma in una poesia, illustrata nel libro Gemma. La regina dei tajarin di Langa edito da Sorì. La presentazione è in programma giovedì 7 dicembre, alle 18, nella sala della maschere del castello di Grinzane.

Dopo anni di vita a Torino, Gemma tornò a Roddino per allontanare il figlio dallo smog della grande città. Un cambiamento che ha portato Gemma a diventare una cuoca celebrata: trent’anni fa prese in gestione il circolo del paese, trasformandolo in uno dei punti di ritrovo più importanti per gli amanti della cucina langarola, personaggi e buongustai comuni.

«Questo è il primo volume della collana “I saperi del fare. Uomini e luoghi nei paesaggi viticoli di Langhe-Roero e Monferrato”», spiega Luciano Bertello, curatore ed editore dell’opera. «L’idea è rendere omaggio ai luoghi e alle persone che hanno scritto o scrivono pagine fondanti della cultura di Langhe, Roero e Monferrato. E Gemma è il simbolo delle osterie di Langa: generosa, genuina, semplice. Nonostante i clienti siano così diversi tra di loro, Gemma tratta tutti allo stesso modo, con cortesia e gentilezza. Anche il suo menù è il simbolo della vera cucina casalinga di Langa: niente fronzoli e un gesto ripetuto all’infinito, quasi alla ricerca della perfezione».

La storia di Gemma e la passione che ha sempre messo nel suo lavoro vengono raccontate attraverso gli scritti dello stesso Luciano Bertello, Maurizio Crosetti, Piero Dadone, Luigi Sugliano e Giovanni Tesio. Numerosi anche i contributi di persone vicine a Gemma, che hanno saputo raccontare da un punto di vista nuovo la sua arte in cucina; tra queste Margherita Oggero, Piero Soria, ma anche gli chef Enrico Crippa e Davide Palluda.

Le immagini che corredano il libro sono state scattate dal fotografo albese Bruno Murialdo e da Bruno Martina. «Il mondo di Gemma è unico e rappresenta ancora un modo di vivere l’osteria che oggi stiamo dimenticando», racconta Murialdo. «Oggi ci si siede al tavolo di un ristorante per mangiare, pagare il conto e andare via. Nell’osteria il tavolo diventa una seconda casa dove mangiare, ma anche giocare a carte, cantare, incontrarsi. La stessa convivialità viene vissuta anche in cucina, dove i compaesani aiutano Gemma nella preparazione dei tajarin. È stato emozionante immortalare questo momento e scoprire questo mondo: il risultato è un libro che racconta una storia, che trasmette una memoria unica della nostra terra».

Poche parole, come è nel suo stile, per la protagonista del volume: «Sono emozionata e onorata che mi sia stato dedicato addirittura un libro. Quest’anno, dopo lo scatto di Guido Harari sul drappo del Palio, i miei tajarin sono di nuovo protagonisti: non so se me lo sia meritato, ma sono molto felice!».

Alessia M. Alloesio

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