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L’avvocato Ponzio pungola i politici riuniti al Tavolo delle autonomie

Il riordino dei magistrati avrà influssi sul Tribunale?

ALBA Un interessamento, certo, ma risposte “poco concrete” sui temi del carcere e dell’ex tribunale, due argomenti caldi nell’agenda locale, entrambi legati al rapporto tra la giustizia e il territorio. Così l’avvocato Roberto Ponzio, a margine dell’incontro albese del Tavolo delle autonomie con i neoparlamentari cuneesi, ha rilanciato la posta in gioco chiedendo loro «di impegnarsi per una tutela giuridica della denominazione del tartufo bianco d’Alba».

C’è un fil rouge che unisce diversi argomenti di cui, da tempo, l’avvocato Ponzio si occupa: «Il nostro carcere è convenzionato con la scuola enologica, è una struttura dove davvero il principio costituzionale della rieducazione può trovare applicazione. Ma bisogna prendere delle decisioni coraggiose: la riapertura di una parte della struttura è una soluzione tampone anche per risolvere il problema degli agenti di polizia penitenziaria che erano costretti a lunghe trasferte, ma bisogna impegnarsi per la completa riattivazione del penitenziario che  avrà anche ricadute occupazionali positive».

Anche il fronte ex tribunale è un nervo scoperto: «È indispensabile ricordare che l’utilizzo del palazzo è vincolato alla giustizia ma è importante non disperdere spazi e risorse puntando a ripotenziare l’attività giudiziaria ad Alba, specialmente nel momento in cui vengono redatti gli organici dei tribunali e degli uffici giudiziari territoriali».

Di conseguenza, anche la tutela giuridica del prodotto di punta dell’Albese, il tartufo bianco, è una priorità: «L’eccellenza di questo prodotto è legata al nostro territorio: è paradossale che sia più tutelato all’estero che in Italia, dove, come in altri casi, il rapporto con la zona d’origine tarda ad essere codificato dal punto di vista normativo».

Erica Asselle

 

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