Il turismo cresce tra le mura più antiche e nobili del Roero

Il turismo cresce tra le mura più antiche e nobili del Roero 2
L'attore Paolo Tibaldi durante una visita guidata in costume nel castello di Sanfrè

CASTELLI DEL ROERO Aprire le sale con costanza per creare un’abitudine e organizzare visite guidate, manifestazioni a tema, rievocazioni storiche e spettacoli di richiamo, fruibili dalle famiglie, provenienti, anche solo per un giorno, dal Piemonte e dalla Lombardia. Secondo Beatrice Marengo, responsabile dell’organizzazione di eventi di Turismo in Langa – che ha ideato format come Narrar castelli e vini, di cui parliamo in questa pagina – sono queste le linee guida da seguire per promuovere i castelli e gli altri siti di interesse storico, nel Roero e non solo.

E in una sinistra Tanaro che guarda sempre di più al turismo come a un settore trainante dell’economia locale, questa strategia ha trovato seguito nella metà dei 14 siti di interesse storico che si ergono tra colline e rocche. Tra i castellani che da più tempo hanno deciso di aprire le porte, ci sono i conti Roero di Monticello (nel numero 39 di Gazzetta, in edicola dal 16 ottobre, il servizio completo e l’intervista ai conti Roero, proprietari del castello di Monticello), mentre è stata una scelta più recente quella formulata da Ceresole, Sanfrè e Monteu, come pure dalla fondazione Torre di Corneliano, al termine di complessi lavori di consolidamento.

Alcuni, invece, come Sommariva Perno, Montà, Castellinaldo e Baldissero sono strettamente privati; Canale, che fu dei conti Malabaila, è ora affittabile per banchetti e ricevimenti, mentre Guarene e Santa Vittoria sono stati trasformati in lussuosi alberghi. Al castello di Santa Vittoria, convertito in hotel fino dal 1974, resta visitabile liberamente solo la torre costruita nel 1208 che, in virtù dei suoi 36 metri di altezza, sommati ai 350 della collina, regala una vista senza paragoni su tutta la valle del Tanaro e verso le montagne.

Per chi ha scelto la via delle porte aperte i risultati, nel 2017, sono stati decisamente lusinghieri e quelli del 2018 promettono bene. Se è vero infatti che il primato spetta al castello sabaudo di Govone, di proprietà comunale e patrimonio dell’umanità tutelato dall’Unesco dal 1997, per merito di un calendario fittissimo di appuntamenti che ha portato tra le mura di Carlo Felice 15mila visitatori l’anno scorso, anche gli altri manieri, di più recente esperienza turistica, possono essere soddisfatti.

Magliano, in quanto polo museale e sede di concerti estivi, ha un pubblico in crescita e sono interessanti anche i numeri di Monticello, che, secondo Marengo, ha contato tra le 100 e le 300 presenze a ogni evento. Positivi anche i conti di Ceresole, che si è attestata sul centinaio di visitatori per la singola apertura, come pure Sanfrè e Monteu.

La torre decagonale cornelianese vanta una media di 250 visitatori per ogni concerto o visita narrata e un parterre di “amici” molto vasto e generoso: la fondazione che la gestisce conta ben 630 soci, i proventi assegnatile attraverso il 5 per mille del 2016 sono stati 4mila e 800 euro e le donazioni private, dal 2014 a oggi, ammontano a 43.920 euro.

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Un gruppo di turisti davanti al castello di Sanfrè
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Il salone dei quadri nel castello di Monticello

E se molto resta da fare per far crescere il settore e rendere sempre più fruibili i siti storici, tanti e variegati sono i progetti che fanno ben sperare. Tra tutti, ecco quelli di Luca Malvicino, presidente dell’associazione Govone residenza sabauda, che elenca: «Nel 2019 intendiamo riaprire l’alloggio nel quale era solito soggiornare re Carlo Alberto, proseguire con le rassegne musicali di Govone smart music e le esposizioni di arte contemporanea all’interno dei saloni. Inoltre, impiegando le risorse umane del servizio civile, auspichiamo di poter aprire le porte del castello anche il giovedì e il venerdì, oltre che il sabato e la domenica da aprile a ottobre, per facilitare le visite di gruppi, scolaresche ma anche dei privati e, infine, sistemare la biglietteria all’interno».

Valeria Pelle

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