Scopriamo il significato del termine piemontese “Tilèt”

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ABITARE IL PIEMONTESE

Tilèt: manifesto funebre, necrologio, avviso murale, cartello

Lo scorso anno, sono stato nella giuria per un concorso di prosa; mi è capitata tra le mani una curiosa narrazione.

Giuseppe, un giovane ragazzo piemontese, si innamorò di una ragazza proveniente dalla provincia di Napoli appena arrivata in Piemonte. La loro intesa andò avanti fino alla promessa di matrimonio, cosicché la famiglia di Giuseppe decise di andare, insieme ai promessi sposi, a conoscere i futuri consuoceri al Sud. Tra danze e bagordi, accadde la tragedia: la madre di Giuseppe si sentì talmente male che morì.

A quel punto si trattava di riportare a casa il corpo della povera donna, ma ci sarebbe voluto troppo tempo per sbrigare la burocrazia e poi, secondo le leggi di allora, per trasportare il corpo di un defunto si sarebbe dovuta pagare una tassa per ogni comune attraversato. Un falegname del luogo adattò una cassa di legno dove deposero la salma di questa signora e così, partendo di sera per non dare troppo nell’occhio, ripartirono alla volta del Nord con la povera mamma sul portabagagli.

Dopo ore di viaggio, la stanchezza e la fame costrinsero Giuseppe e suo padre a fermarsi. La sosta durò un tempo considerevole ma quando i due fecero ritorno al parcheggio, la macchina – una Seicento – era stata rubata. L’unica soluzione fu la denuncia in caserma, dove però ricevettero l’accusa per non aver fatto denuncia di morte, per trasporto di cadavere senza autorizzazione e per aver evaso la tassa di ogni comune attraversato. Se ne fecero una bella zuppa.

Dopo ore di attesa, l’auto fu ritrovata nelle campagne limitrofe con la cassa scoperchiata. Alcuni ladruncoli, approfittando di una targa forestiera e incuriositi da quel contenitore sul portabagagli, avevano pensato di tentare il colpo; ma aperta la cassa e spaventati dal cadavere, se l’erano data a gambe.

Giuseppe e suo padre se la sono cavata con qualche mese di prigione. Invece il matrimonio andò a lieto fine: i due giovanotti hanno messo su famiglia e vivono insieme. La povera mamma, buon’anima, fu poi sepolta al campo santo del suo paese. Che nossgnor a ȓ’aba ‘n glòȓia. È proprio vero che col ch’o ȓ’è mort o fa tera, col ch’o ȓ’è viv o fa guera.

Lo so, la storia che ho voluto raccontarvi questa settimana forse ha fatto sorridere qualcuno e magari lacrimare qualcun altro. Ma in fondo è anche questo il compito di abitare il piemontese.

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