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Le Langhe e il Roero piangono il patriarca del vino Beppe Colla

Narriamo le colline e la storia di chi le ha rese uniche al Mondo

ALBA Le Langhe piangono Beppe Colla, patriarca e pietra miliare dei vini di Langa. 88 anni, Beppe Colla, con il fratello Tino è stato l’artefice dei Poderi Colla a San Rocco Seno d’Elvio, con la collina eroica e, quasi, inaccessibile, del “Bricco del Drago”.

Collina, a pochi km dal centro di Alba su cui si realizza uno straordinario Dolcetto, “ingentilito” con un 15% di Nebbiolo per diventare unico, tanto da essere l’unico vino da tavola ad aver ottenuto la delimitazione della zona di produzione con Decreto del Presidente della Repubblica, n. 196 del 1987.

Vigna che era appartenuta a Luciano Degiacomi che dal 1994 la affidò alla famiglia Colla con un’unica condizione: il Bricco del Drago doveva rimanere cristallizzato nel tempo per non perderne l’unicità, il bosco doveva rimanere bosco, il Dolcetto, Dolcetto, nulla doveva essere cambiato e così è stato.

Beppe Colla diplomato nel 1949 all’Enologica di Alba, è stato l’anima e artefice dei vini Prunotto dal 1956 al 1990. Precursore, capì l’importanza della salvaguardia della cucina di Langhe e Roero e fu tra i fondatori con De Giacomi e Renato Ratti dell’Ordine dei Cavalieri del tartufo e dei vini di Langa.

Marcello Pasquero

Su Gazzetta in edicola martedì 22 gennaio l’intervista a Beppe Colla realizzata nell’ambito del progetto “Dalla Malora all’Unesco” promosso dal giornalista di Gazzetta Marcello Pasquero, dal fotografo Bruno Murialdo e dall’editore di Radio Alba Claudio Rosso

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