Romolo Bussolino è stato premiato dai veterani come sportivo dell’anno

Romolo Bussolino è stato premiato dai veterani come sportivo dell’anno

BOCCE Classe 1929, è Romolo Bussolino lo sportivo dell’anno premiato dalla sezione albese Mario Fontani dell’Unione nazionale veterani dello sport. La cerimonia di venerdì 18 scorso, ospitata come da tradizione nella sede di Banca d’Alba, è stata dedicata alle bocce, sport che appartiene di diritto alla cultura locale e si offre come campo d’indagine storica. Paolo Barbero, delegato Coni e moderatore dell’incontro ha spiegato: «Le bocce erano un gioco povero e praticatissimo. La prima Bocciofila ad Alba si costituisce negli anni ’20. Le bocce, all’epoca erano in legno. Si giocava in ogni piazza e si tramandano storie di epiche sfide e giocatori monumento».

La ricostruzione storica di Barbero è stata accompagnata da fotografie che raccontano, oltre al successo del gioco, anche l’evoluzione urbanistica di Alba. La Bocciofila di corso Nino Bixio è stata parte di questo processo, luogo di aggregazione e ritrovo per tante generazioni di albesi. Il presidente, Mario Canova, non nasconde l’orgoglio: «Sono onorato di essere presidente del sodalizio che gestisce un edificio storico tanto prestigioso, un tassello prezioso della storia albese».

Una tradizione che prosegue, perché i campi della Bocciofila ospitano giovani giocatori grazie alla crescita del progetto Bocciando s’impara, in collaborazione con la scuola superiore Cillario Ferrero. Volontari e appassionati s’impegnano quotidianamente per tenere viva una tradizione e un legame con il territorio, indirizzando i propri sforzi alla crescita di ragazze e ragazzi che si affacciano curiosi nei confronti di questo sport.

La simpatia di Bussolino ha concluso nel modo più appropriato la serata: «Sono passato dalla pallapugno alle bocce nel ’68. Per caso, una sera, alla Bocciofila era prevista una sfida, ma una squadra non si è presentata e mi hanno chiesto se volevo giocare. Qualcuno diceva: “No, quello gioca al balon”. Ho vinto tre boccini, uno dopo l’altro, un premio di duemila lire e una bottiglia di spumante da condividere con i compagni».

Alessio Degiorgis

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