Il suo varco è chiuso per lavori, ma arriva lo stesso la multa

Il varco è chiuso e arriva la multa

Un cittadino contesta le 8 sanzioni ricevute a causa di lavori in corso nell’accesso alla Ztl

ALBA I fatti risalgono a circa un anno fa: un residente del centro storico, racconta, è costretto a fare un percorso alternativo perché la strada di casa è chiusa per lavori, con ordinanza comunale. Il varco nuovo, quello di piazza Garibaldi, però, non ha in memoria la sua targa: Carlo Massoni prende otto multe nell’arco di un mese.

«Mi sono recato dal comandante dei Vigili segnalando l’errore: le multe risalivano al periodo di chiusura della strada, in cui ero obbligato a passare dall’altro varco. Il comandante mi ha detto che al massimo mi avrebbe potuto fare uno sconto, ma che per fare ricorso al giudice di pace avrei dovuto pagare in misura piena, senza usufruire della riduzione del pagamento nei primi cinque giorni, e così ho fatto», spiega l’uomo.

Massoni, che ha contattato Gazzetta per raccontare la sua storia, si è trovato di fronte al giudice di pace insieme all’avvocato del Comune di Alba, Alberto Rissolio. La sentenza, del 15 ottobre 2018, a firma del giudice Antonio Pappalardo, riporta: «Rilevato che il ricorrente ha pagato solo per non incorrere in maggiori spese, e che il medesimo era autorizzato alla circolazione in Ztl, e che aveva percorso altro varco solo per sussistenti lavori che impedivano l’accesso prescritto, reputa che le sanzioni impugnate non siano legittime».

Il giudice accoglieva quindi il ricorso, a spese compensate, ma il Comune di Alba ha presentato ricorso. La vicenda si è conclusa nei giorni scorsi con un accordo: «Ho accettato a rinunciare ai 752 euro di multe non dovute: ho voluto raccontare quanto mi è successo perché sono convinto che l’Amministrazione dovrebbe essere di supporto ai cittadini, non creare loro disagi e danni».

Adriana Riccomagno

I Vigili: «Pagando, ha così ammesso le sue violazioni»

La ricostruzione del Comune rispetto alla vicenda di Carlo Massoni diverge in alcuni punti: innanzitutto il cittadino avrebbe ritenuto di poter «arrivare alla sua abitazione transitando da un diverso passaggio, anche se sprovvisto della relativa autorizzazione e senza osservare le indicazioni stradali presenti per raggiungere le varie destinazioni». Inoltre, secondo l’ufficio legale, Massoni «si è rivolto al Comando di Polizia municipale che ha indicato o il pagamento dei verbali, oppure la possibilità di ricorrere al giudice di pace o al prefetto: in questi ultimi due casi non avrebbe dovuto pagare le sanzioni. Il signor Massoni, invece, ha pagato le sanzioni nella misura ridotta prevista dalla legge dimostrando acquiescenza alle stesse. Tuttavia, in un secondo tempo, ha proposto opposizione».

Da qui gli ulteriori sviluppi: «Il Comune di Alba si è costituito in giudizio eccependo l’inammissibilità dell’opposizione, in quanto tutti i verbali oggetto di giudizio sarebbero stati pagati in misura ridotta il 16 giugno 2018. Infatti, in materia di violazioni al codice della strada, il cosiddetto pagamento in misura ridotta implica necessariamente l’accettazione della sanzione e, quindi, il riconoscimento, da parte dello stesso, della propria responsabilità e, conseguentemente, la rinuncia a esercitare il proprio diritto alla tutela amministrativa o giurisdizionale. Nonostante la chiara indicazione normativa, il giudice di pace ha accolto il ricorso del signor Massoni e ha annullato le sanzioni. Anziché prendere atto del pagamento e dichiarare inammissibile l’opposizione, ha respinto le eccezioni del Comune. Il Comune di Alba ha deciso di appellare la sentenza indicata, ritenendola contraria alla legge, ingiusta e non motivata».

Salvo poi ritirare il ricorso raggiungendo l’accordo con l’altra parte.

 a.r.

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