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In estate il turismo è per famiglie

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Il Gioco della città ha visto impegnati bambini italiani e stranieri.

ECONOMIA LOCALE È stata un’estate internazionale per Alba e per le colline di Langhe e Roero, con un’elevata presenza di turisti da giugno a fine agosto, in particolare stranieri. Anche se è presto per snocciolare numeri e confronti con le annate precedenti, il bilancio sembra essere positivo, come commenta il direttore dell’ente turismo Langhe, Monferrato, Roero Mauro Carbone: «L’estate è andata molto bene, con un’alta presenza di visitatori fino all’ultima settimana di agosto, quando c’è stato il rientro al lavoro. In particolare, in questi mesi Alba è stata scelta come meta da turisti scandinavi e americani, interessati all’enogastronomia, ma anche a praticare attività all’aria aperta, soprattutto in bicicletta».

Ma qual è il profilo tipo del turista che arriva ad Alba? «In estate l’età media si abbassa rispetto al periodo autunnale: in media, parliamo di viaggiatori tra i trenta e i quarant’anni, con un’elevata presenza di famiglie. Molti arrivano nelle Langhe in tour organizzati, in cui l’abbinamento con le Cinque Terre è il più frequente». A tal proposito, l’estate 2019 è stata anche quella di una programmazione territoriale rivolta proprio ai visitatori con bambini, con un apposito bando sviluppato e cofinanziato dall’Ente turismo: «Abbiamo individuato tre soggetti che si occupano di turismo e di iniziative culturali, che per l’estate hanno sviluppato iniziative rivolte alle famiglie con bambini, in particolare straniere. Dal momento che non possiamo basare la nostra offerta esclusivamente sull’enogastronomia, è importante sviluppare una programmazione turistica mirata alla tipologia di visitatori che scelgono di scoprire il nostro territorio. Come debutto, il risultato è stato ottimo». Per le Langhe e la zona di Alba ad aggiudicarsi il bando è stata l’associazione Ambiente e cultura, che dal 1° luglio al 23 agosto ha proposto alle famiglie di visitatori stranieri il Gioco della città, con la chiesa di San Giuseppe trasformata nella “chiesa dei giochi”.

Francesca Pinaffo

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