Francesco non ha tradito il predecessore Giovanni Paolo II

Francesco non ha tradito il predecessore Giovanni Paolo II

LIBRO Le familiari conversazioni tra papa Francesco e il sacerdote, teologo e scrittore Luigi Maria Epicoco diventano un libro. Il testo ha come tema principale la figura di san Giovanni Paolo II, ma non intende presentarsi come compendio del pensiero di Francesco riguardo a papa Wojtyla, e neppure come libro-intervista: si tratta, invece, di un dialogo tra papa Francesco e il giovane teologo sulla vita
e la spiritualità di Giovanni Paolo II, in occasione dei cento anni dalla sua nascita, mantenendo lo stile fresco del dialogo e il sapore della lingua parlata.

SAN GIOVANNI PAOLO MAGNO
Papa Francesco con Luigi Maria Epicoco
San Paolo edizioni
128 pagine
12 euro

C’è tutto un mondo che ritiene che Francesco stia tradendo la teologia morale di Wojtyla: Bergoglio spiega invece nelle pagine il suo rapporto con Giovanni Paolo II, i passi della sua teologia di cui è maggiormente debitore; riscrivendo così, attraverso un’ampia riflessione, la distorta narrazione vulgata del suo rapporto col predecessore, da lui canonizzato il 27 aprile 2014. Se le domande hanno, in genere, un orizzonte ampio, le risposte del Santo Padre si presentano pertinenti, sincere e incisive, lasciando intravedere la sua sorprendente libertà interiore, coniugata con un coraggio disarmante e con un’autentica semplicità.

Francesco non ha tradito il predecessore Giovanni Paolo II 1Molte sono le questioni trattate; ad esempio, riguardo alla possibile abolizione del celibato dei sacerdoti risponde: «Sono convinto che il celibato sia un dono, una grazia e, camminando nel solco di Paolo VI e poi di Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI, io sento con forza il dovere di pensare al celibato come a una grazia decisiva che caratterizza la Chiesa cattolica latina. Lo ripeto: è una grazia, non un limite» (pag. 75). E circa l’accesso delle donne al sacerdozio esprime un netto no, affermando: «Molto spesso, quando mi viene posta la questione del sacerdozio femminile, io dico che non soltanto sono d’accordo con Giovanni Paolo II, ma che la questione non è più in discussione, perché il pronunciamento di Giovanni Paolo II è stato definitivo» (pag. 93). Per quanto riguarda papa Benedetto, Francesco nelle poche volte che ne parla lo fa sempre con affettuosa deferenza come quando, raccontando del conclave del 2005, afferma: «La verità è che il Papa giusto in quel momento era Ratzinger. Io ne ero convinto e l’ho sostenuto» (pag. 21).

Molti altri argomenti vengono trattati, come l’accompagnamento spirituale, la teoria del gender, il caso Medjugorje o il dialogo tra religioni, insomma, un libro assolutamente da leggere.

c.w.

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