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La Quaresima vista da chi è in missione a Teofilo Otoni

DIOCESI SENZA FRONTIERE  Nel contesto di una tradizione che ha aperto una strada di cooperazione tra Chiese e di apertura di conoscenza e dialogo tra popoli, un viaggio di don Gino Chiesa e Franco Foglino a Teofilo Otoni in Brasile a gennaio – per una visita ai missionari albesi e alle iniziative sociali collegate con le comunità locali – offre qualche spunto per vivere meglio la Quaresima di fraternità.

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Celebrazione eucaristica nella cattedrale di Teofilo Otoni, in Brasile

Vedere. Siamo stati ospiti di don Piero Tibaldi in cattedrale. Don Piero, con le sue 84 primavere e 50 anni di presenza nella diocesi di Teofilo Otoni, è un punto di riferimento. Dedica parecchio tempo all’ascolto, con la riconoscenza di chi ne usufruisce. Finora il vescovo gli ha affidato la responsabilità delle pastorali sociali (carcere, indios, sem terra, formazione e lotta contro la violenza sulle donne, Caritas, comunità di base, animazione all’impegno in politica, attenzione alle dipendenze da alcol, droga e gioco), formando e animando i responsabili dei vari settori.

Empatia. Don Giovanni Lisa ha iniziato a non essere più autosufficiente e dal 2016 è ospitato nella casa di suo nipote con la moglie Renata. Alla sua presenza, tenendogli la mano, in silenzio affiorano i ricordi: Progetto Apj (Aprender produzir juntos), lavoro sociale insieme, abitazioni più dignitose, ascolto e ricerca. Sul suo viso un leggero, dolce e fugace sorriso. In sintesi una vita intelligente, profetica, capace di grandi amicizie e dialogo incessante. Quando apre gli occhi e incontra lo sguardo dell’interlocutore, pare voler dire: la tua presenza mi fa piacere, ricordo quanto abbiamo vissuto assieme, ringraziamo il Signore che ci ha concesso di vivere questo tempo. La sera in cui abbiamo celebrato una Messa a casa sua, con i bambini che gli si sono stretti intorno, al canto di inizio, ha aperto gli occhi, ha sorriso e ha tentato di alzare la mano destra, forse in segno di benedizione. L’Eucaristia si è conclusa con tante testimonianze della gente in Casa Emmaus. Don Lisa resterà sempre nel nostro cuore. Lezione di comunità di base, di vita.

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Bambini indios Maxacalis

La pazienza del contadino. Con don Piero siamo andati a Curral de Dentro, la cittadina dove vive e svolge la sua attività pastorale don Sergio Stroppiana. La zona è dedita alla monocoltura dell’eucalipto, il cui legno viene utilizzato per costruzioni, per l’industria cartaria e per produrre carbone vegetale venduto all’industria siderurgica di Ipatinga. Le terre sono proprietà di fazendeiros, che sfruttano il terreno con la sola preoccupazione economica nel breve termine. Don Sergio, spirito contadino di Scaparoni, si accende quando ci spiega la sua battaglia per convincere gli abitanti a non lasciarsi portar via la terra; ci racconta che quel territorio era chiamato il “posto dei 100 laghi”, ma che oggi di laghi non ce ne sono più, succhiati dall’eucalipto, con il terreno che dopo tre tagli diventa deserto. Don Sergio ha organizzato attività sociali per l’educazione dei bambini (scuola materna e doposcuola) e svolge la sua animazione pastorale con molta attenzione alle persone. La sera della nostra visita siamo stati ospiti di una famiglia che aveva chiesto la presenza di don Sergio per benedire il fidanzamento della figlia. Ci hanno accolti con molta festa. Don Piero e don Sergio hanno dimostrato di conoscere bene la sensibilità di questa gente.
La Chiesa cammina nel mondo cogliendo le occasioni per testimoniare il suo Maestro con fedeltà, coraggio e creatività, in compagnia delle gioie e dei dolori di uomini e donne che operano nella giustizia e nella pace per fare parte di quel progetto che va a cercare chi è perduto. È bello incontrare persone di altri popoli e respirare insieme questo sogno di una nuova umanità. Diocesi senza frontiere oggi è ancora viva.

g.c.

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