La Gaudino, nata nel ’44, integra la Cig: «Tuteliamo i dipendenti»

La Gaudino, nata nel ’44, integra  la Cig: «Tuteliamo i dipendenti»

L’AZIENDA  Sottoposte a uno stress senza precedenti, le piccole aziende adottano strategie diverse, per superare la crisi, che da sanitaria si è tramutata in industriale. Ad Alba, la Gaudino, specializzata nella fabbricazione di impianti frigoriferi industriali, ha festeggiato lo scorso anno i 75 anni di attività. Entrata da pochi mesi nell’azienda, Giulia Gaudino spiega a Gazzetta le più recenti decisioni: «Lo stabilimento di viale Artigianato è chiuso da qualche giorno, per adempiere alle direttive del decreto del 22 marzo.

L’azienda, consapevole che la tutela della salute dei dipendenti viene prima delle ragioni economiche, ha anticipato le decisioni politiche di qualche giorno». La società, con i suoi 25 dipendenti, opera prevalentemente in ambito alimentare, esportando prodotti e fornendo servizi di manutenzione per clienti che operano nel Nord- Ovest e può vantare alcune importanti commesse anche dall’Italia centrale. «Il fermo produttivo, deciso in anticipo, ha fatto seguito all’attivazione dello smart working, il 16 marzo, per le mansioni amministrative e tecniche. Inoltre, abbiamo scelto di tutelare i nostri dipendenti integrando la Cig. È garantita, con risorse aziendali, la parte di stipendio che non viene corrisposta accedendo agli ammortizzatori sociali».

L’azienda albese ha dovuto, sin dai primi giorni della crisi sanitaria, fare i conti con le difficoltà imposte dai blocchi e i fornitori di Veneto e Lombardia impossibilitati a garantire gli approvvigionamenti. «C’è voglia di tornare al più presto pienamente operativi», spiega Giulia. «Mio bisnonno Mario aprì l’azienda nel 1944, un periodo estremamente delicato. Siamo sicuri che potremo far fronte alle difficoltà di queste settimane e ci auguriamo di aprire il prima possibile, quando saremo in grado di garantire la piena sicurezza. La ripresa sarà di certo un periodo frenetico e complicato, ma supporteremo al meglio i nostri clienti, anch’essi colpiti duramente in questi giorni».

a.d.

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