Ultime notizie

Chi può avere la nostra fiducia come guida?

PENSIERO PER DOMENICA – QUINTA DI PASQUA – 10 MAGGIO 2020

Abbiamo alle spalle settimane e mesi strani, vissuti in solitudine e paura, da qualcuno nel dolore: un periodo più simile alla settimana della Passione che non alla Pasqua. Forse però la sensazione più dolorosa è il navigare a vista, senza un punto di riferimento. Quando non si conoscono la meta e la via e non ci si fida delle guide, il viaggio pare non finire mai. Le letture odierne sono segnate dalla domanda di Tommaso: «Come possiamo conoscere la via?», con tre riferimenti per il nostro  cammino.

Chi può avere la nostra fiducia come guida?
Il Risorto appare ai discepoli (iniziale da un codice miniato): «Chi vede me vede il Padre», dice Gesù.

Attenzione a chi ha fame, a chi non ce la fa più. È la sollecitazione del brano degli Atti (6,1-7) che racconta la decisione di istituire i diaconi. All’interno di una comunità in cui, come abbiamo sentito le scorse domeniche, tutto filava sulle ali dell’entusiasmo, scoppia il problema del cibo: non si riesce più a farlo arrivare a tutti! Ecco allora la scelta: non un generico appello, ma un progetto immediato, portato avanti da persone di fiducia, di cui viene riportato il nome. Chi si priva di qualcosa per donarlo agli altri ha diritto di sapere non a chi va (il dono è gratuito!), ma come e da chi viene gestito il suo contributo.

Individuare le “pietre” su cui costruire. San Pietro nella sua prima lettera (1Pt 2,4-9) definisce Cristo «pietra viva, rigettata dagli uomini ma scelta e preziosa davanti a Dio». L’emergenza coronavirus ci ha fatto toccare con mano quali sono le pietre portanti di una società: non i calciatori o gli sportivi famosi, non gli uomini di spettacolo o gli influencer, ma i medici, gli infermieri, i panificatori, le donne di pulizia, le maestre d’asilo, gli addetti ai supermercati, i raccoglitori di frutta e verdura… Alcune di quelle pietre che i costruttori della società globalizzata hanno scartato sono diventate pietra angolare. Sarà bene non dimenticarlo troppo in fretta.

Qualcuno che mostri la strada e dia sicurezza. Nel brano di Vangelo (Gv 14,1-12), Gesù si autodefinisce “via, verità e vita”. Questo vale per chi, come Filippo, vuole arrivare a conoscere il Padre: la figura umana di Gesù e il percorso di vita che ha tracciato sono la via più sicura verso quel Dio che nessuno mai ha visto. Ma Gesù è via, verità e vita anche nel nostro cammino su questa terra. La sua Parola, contenuta nei testi della Scrittura che forse hanno dato un po’ di luce ai giorni bui che abbiamo attraversato, ci indica un cammino sicuro: uno stile di vita diverso, in alcuni casi alternativo a quello che stavamo percorrendo. E continuerà a farlo. Attraverso il Vangelo, Gesù indica la strada per una vita più bella, più degna, più sana, più felice per tutti.

Lidia e Battista Galvagno

Banner Gazzetta d'Alba