Due indagati alla casa di riposo I Glicini di Bra

contagi piemontesi

BRA La Procura della Repubblica di Asti ha iscritto  nel registro degli indagati due persone al vertice della casa di riposo I Glicini di Bra, dove si erano registrate molte morti sospette, segnalate dai familiari delle vittime.  I Nas dei Carabinieri hanno effettuato accertamenti e ora la Procura ha inviato gli avvisi di garanzia per poter procedere all’autopsia sul cadavere di una presunta vittima del Covid-19

La situazione dei contagiati si è ormai stabilizzata

Sono state le realtà più colpite dall’ondata di contagi in Piemonte e ora stanno cercando di ripartire, anche se è impossibile pensare a un ritorno alla normalità nel breve e medio periodo, perché rimangono sorvegliate speciali. Secondo i dati della Regione, nella settimana tra il 14 e il 21 maggio, il 50 per cento delle nuove diagnosi di Covid-19 è stato riscontrato nelle case di riposo.
Nelle realtà più colpite delle diverse province, in molti casi le Procure hanno aperto fascicoli per accertare eventuali responsabilità. Nell’Asl Cn2, su 37 strutture, cinque sono state interessate da focolai. A Govone, Canale, Priocca, Sommariva del Bosco e nella residenza I glicini di Bra, in totale sono stati registrati più di quaranta decessi, secondo l’ultimo aggiornamento di fine aprile. Tra le strutture colpite, anche uno dei nuclei per disabili del centro di riabilitazione Ferrero, dove le condizioni degli ospiti sono risultate da subito migliori, vista la giovane età. In un solo caso è stata necessaria l’ospedalizzazione.
Oggi, in un contesto in cui i contagi stanno diminuendo anche a livello regionale, la situazione sembra essersi stabilizzata e sono in corso i tamponi di controllo agli ospiti positivi, che in molti casi si sono negativizzati. Nella Pia casa San Carlo di Govone, al momento sono 3 gli anziani positivi. La direttrice Monica Tordella: «Stiamo uscendo da un incubo. Ma in questo momento, dopo le settimane di emergenza, il pensiero va agli anziani morti e alle famiglie».
Rientrati al lavoro anche gli operatori contagiati, tanto da non richiedere più la presenza di personale aggiuntivo messo a disposizione dall’Asl. Anche nella residenza Santo Stefano di Priocca, «la maggior parte degli anziani si sono negativizzati e alcuni tamponi sono ancora in corso», come spiega Paolo Spolaore, presidente del consorzio Obiettivo sociale, che gestisce la struttura. «L’allerta deve rimanere massima, almeno fino a quando i contagi saranno a zero in Italia o non avremo a disposizione un vaccino. Nel nostro caso, stiamo facendo valutare i nostri protocolli da personale specializzato», aggiunge.

Nella Rsa Pasquale Toso di Canale, rimangono invece 10 anziani positivi: «Il personale sta rientrando, ma continuano a fornire assistenza anche alcuni infermieri dell’Asl». Anche a Sommariva del Bosco i casi stanno diminuendo. E, nella residenza I glicini di Bra, l’Asl assicura «che la situazione è migliorata: la struttura è tornata autonoma, sia come direzione che come personale. E diversi anziani sono rientrati dopo il ricovero ospedaliero». Dopo i tamponi di controllo, sono invece tutti negativi i 28 contagiati al centro di riabilitazione Ferrero.
Una buona notizia per i familiari degli ospiti della struttura, come Anna Bormida: «Tutti i contagiati sono risultati negativi e il merito va a tutto lo staff, che è riuscito a isolare tempestivamente i positivi, in un contesto non facile, con ragazzi che forse non possono comprendere pienamente la situazione e che in molti casi sono portatori anche di altre patologie».
Francesca Pinaffo

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