Ubi chiede lumi al Tribunale sulla validità della scalata di Intesa dopo il Covid-19

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La sede di Brescia di Ubi banca

MILANO Sarà il Tribunale a decidere se l’offerta pubblica di scambio azionario lanciata da Intesa Sanpaolo per arrivare alla fusione con Ubi banca è ancora valida.  Il Consiglio di amministrazione di Ubi ha deliberato l’avvio dell’azione giudiziale, ritenendo che tutti gli effetti della comunicazione del 17 febbraio con cui si apriva il procedimento «sono cessati, con tutte le relative conseguenze».

Ubi contesta a Intesa, da un lato, di aver subordinato la validità dell’Ops all’assenza di eventi straordinari in grado di causare mutamenti negativi nella situazione economica e finanziaria e, dall’altro, di non aver fatto pervenire una tempestiva rinuncia a tale condizione dopo lo scoppio dell’epidemia di Covid-19. Della questione era già stata investita con un esposto la Consob, impegnata a esaminare il documento di offerta di Intesa.

«L’azione giudiziaria è finalizzata alla tutela dei diritti di Ubi Banca e degli investitori nonché dell’efficienza e della trasparenza del mercato», si legge nella nota di  Ubi, assistita dallo studio Bonelli Erede. Se l’azione dovesse avere successo, l’Ops non avrebbe più efficacia e Ubi sarebbe libera di imbastire operazioni difensive senza essere ingessata dalle norme di passività che limitano lo spazio di manovra degli amministratori di società sottoposte a scalata. Intesa, dal canto suo, sarebbe costretta a riavviare l’iter della sua offerta, i cui tempi si allungherebbero a dismisura.

In occasione dell’esposto alla Consob Ubi aveva spiegato che Intesa non aveva diritto a temporeggiare sulla rinuncia alla clausola sugli eventi straordinari (nota con l’acronimo Mac, material adverse change): «perchè l’offerta deve essere irrevocabile e l’ordinamento non tollera che l’autonomia gestionale di Ubi banca, l’andamento del mercato e le scelte degli investitori siano indebitamente ridotte o distorte da una offerta che non ha quelle caratteristiche».

Di tutt’altro avviso è la controparte. Secondo Intesa ci sarebbe una «evidente contraddizione tra il prospettare l’avvenuto avveramento della condizione Mac, che renderebbe inefficace l’Ops, e il considerare gli effetti dell’epidemia privi di impatto sull’evoluzione del piano industriale di Ubi». Secondo Intesa è la palese la contraddizione nel dire che «gli effetti del Covid-19 sarebbero di portata tale da invalidare l’Ops di Intesa e allo stesso tempo sarebbero ininfluenti sulle prospettive del piano aziendale Ubi».

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