Il sindacato degli agenti di Polizia propone di intitolare la Questura a Raimondo Usmiani

Commercialista cuneese arrestato dalla squadra mobile 1

CUNEO Intitolare la Questura del capoluogo all’agente Raimondo Usmiani: lo chiede, nel giorno in cui si celebra la Festa della Repubblica, il Siulp, sigla sindacale unitaria, che dà voce agli agenti di Polizia, una misura invocata già nel 2002. «Rinnoviamo, a distanza di 18 anni, la proposta di intitolare la Questura a un eroe della Resistenza che indossava la nostra stessa uniforme e che, oggi come allora, vuole e deve essere il simbolo di garanzia di libertà, democrazia e non di repressione e semplice potere di polizia».

Nato nel 1907 a Pola, entrato in servizio dal 1929, sino al dicembre 1943 Usmiani continuò a operare a Cuneo. Nei mesi seguenti e sino alla Liberazione del capoluogo dispiegò la sua azione a sostengo delle bande partigiane: riuscì a salvare da morte certa il professor Eugenio Togliatti, fratello di Palmiro, segretario del Partito Comunista, che si era stabilito a Frabosa Sottana. Nel febbraio 1945 la sua attività di informatore venne scoperta, dopo un tentativo di impadronirsi delle armi e dei veicoli della Questura: a quel punto passò nelle file dei partigiani. Alla fine della guerra riprese il suo posto di servizio; morì al Santa Croce, nel 1965, dopo una lunga malattia. «Il fascicolo personale di Raimondo Usmiani giace nella polvere dell’archivio della Questura, relegato nell’oblio, forse per la difficoltà di valutare, le responsabilità di un questore che all’epoca, scelse di servire e rimanere fedele suddito del fascismo» concludono gli estensori della nota.

Davide Gallesio

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