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Case da abbattere al campo nomadi: il sindaco fa chiarezza nel Consiglio comunale

Il campo nomadi sarà spostato nelle vicinanze?

ALBA A proposito dello smantellamento del campo nomadi Pinot Gallizio di Alba, sulle cui abitazioni pendono diverse sentenze di demolizione emesse a partire dagli anni ’80, «si punta ad arrivare a una risoluzione in tempi  relativamente brevi». Lo ha annunciato durante il Consiglio comunale di venerdì 31 luglio il sindaco Carlo Bo, a partire da un’interrogazione presentata dal consigliere di opposizione Alberto Gatto.

Ha spiegato il primo cittadino: «Il progetto di smantellamento e di riqualificazione dell’area del campo comprende due aspetti fondamentali: il ritorno a una situazione di legalità e un percorso sociale di inclusione per le famiglie che lo abitano. Per ricostruire la vicenda, il presupposto da cui partire è che esistono delle sentenze e che queste ultime vanno rispettate».

Nel 2016, era stata indetta dalla Giunta Marello una gara d’appalto per la demolizione delle abitazioni illegali. Ad aggiudicarsela, la ditta umbra Varian Srl, con cui era stato firmato il relativo contratto nel maggio del 2017. «Dal momento che i lavori non sono mai iniziati, quando ho rimesso mano alla questione, mi sono trovato ad affrontare una richiesta di rescissione da parte della ditta, visto il tempo trascorso dalla firma del contratto. Ad oggi, questa questione è risolta, ma esistono altri punti da affrontare».

Nei mesi scorsi, il sindaco ha avviato un confronto con i nomadi, con il consorzio socio-assistenziale, con la Procura di Asti, con la Prefettura di Cuneo e con la ditta, per cercare di trovare le soluzioni migliori per il completamento dell’iter. Un percorso che si è interrotto a causa del lockdown, per poi essere ripreso: «Il problema principale rimane la ricollocazione degli abitanti. Per alcuni, sono già state prospettate alcune soluzioni alternative, a partire dai non residenti ad Alba, che hanno già deciso di spostarsi altrove, mentre altre famiglie sono già in graduatoria per ottenere un alloggio popolare e altre ancora hanno già manifestato la loro intenzione di traferirsi in un’abitazione in affitto. Per chi non si riuscirà a trovare una soluzione alternativa nell’immediato, come previsto dal progetto originario, verranno realizzate contestualmente alcune piazzole temporanee nell’attuale area del campo, che saranno meno delle quaranta iniziali: non più di una ventina, in modo da accogliere al massimo una trentina di persone».

Dalla prossima settimana, il sindaco incontrerà le singole famiglie. «Solo quando sarà trovata una soluzione per tutti, tra le nuove sistemazioni e le piazzole provvisorie, si procederà con l’avvio dell’iter, dopo il confronto definitivo con la Procura, in sinergia con tutti gli enti coinvolti: sono moderatamente convinto che questo potrà avvenire entro l’estate», ha annunciato il primo cittadino, che ha poi sottolineato un altro aspetto: «Lo smantellamento può diventare la grande occasione per integrare le famiglie residenti nel tessuto cittadino. È il motivo per cui abbiamo scelto di aderire a un bando della Compagnia di San Paolo rivolto alle aree emarginate delle città, con risorse per percorsi di inclusione».

Dai banchi dell’opposizione, Gatto ha chiesto al sindaco «un maggiore confronto sul tema nella commissione competente, vista la sua importanza».

Francesca Pinaffo

Nella sua relazione, Carlo Bo ha attribuito a un settimanale locale il fatto di aver riportato notizie non corrette relative alle tempistiche dello smantellamento. A proposito dell’articolo pubblicato sul numero dello scorso 21 luglio, Gazzetta d’Alba conferma la corrispondenza di quanto scritto con le dichiarazioni rilasciate dal primo cittadino.

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