“+conuclei “, personale d’arte contemporanea di Luca Giordana, Chiesa di Santa Maria del Monastero di Manta

Oggi,19 settembre alle ore 18.00, l'inaugurazione con ritrovo nel giardino antistante la Chiesa

"+conuclei " personale d'arte contemporanea di Luca Giordana, Chiesa di Santa Maria del Monastero di Manta

MANTA +conuclei è il titolo della mostra che l’Associazione Culturale Idearte, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Manta, presenta alla Chiesa di Santa Maria del Monastero, già luogo conosciuto per la periodicità di avvenimenti legati all’ Arte Contemporanea spaziando dalla pittura, alla scultura, alla musica.
La mostra, meditata appositamente per lo spazio dall’artista albese Luca Giordana, si potrà visitare, mantenendo legittimamente la normativa per fronteggiare l’emergenza del Covid-19, dal 19/9 al 4/10. Il giorno 19 settembre, alle ore 18,00, si terrà l’inaugurazione con ritrovo nel giardino antistante la Chiesa. Le opere esposte all’interno del vecchio maniero saranno visibili da un numero ridotto di persone che si alterneranno a turni di 10 unità alla volta. Questo vuole anche essere un segno simbolico della volontà di ripartire che il Comune di Manta si auspica per la prosecuzione di manifestazioni legate all’arte.

In questo progetto, l’intento dell’artista è quello di creare appositamente per lo spazio un’ opera/installazione dando vita ad una fusione di luci e ombre in un’unica entità. Ciò che l’artista vuole rappresentare in questo contesto, non vuole essere la rappresentazione di una pura illustrazione della realtà, ma vorrebbe far riflettere sulla possibilità di creare immagini che sono la concentrazione stessa della realtà; certamente individuabile in una sintesi di sensazioni. Il tutto può essere leggibile come una profonda interpretazione della ricerca dell’opera di Francis Bacon, alla quale l’artista si ispira. Un fenomeno quindi di osmosi dei due modi di vedere, simili ma contrai quasi come fosse un fenomeno biologico del sincizio, cioè la fusione di due o più cellule tra loro, con la formazione di una sola cellula multinucleata.

Angelo Calvisi scrive a tal proposito:
«L come Linea, come Luca, che prende i segni della mano e li separa da sé, e li confonde per cavarne nebulose di galassie intercambiabili, e bocche rosse come fragole di sangue, e occhi che cantano una musica a un palmo dai tuoi occhi. G come Grovigli, come Giordana, che spalanca ali tuffatrici, e le accartoccia, le nasconde nell’acqua, perché il suo sguardo ti basti per domani, prima che tutto si distrugga e bruci, per trasparenza, per cominciare un’altra volta».

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