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Gli auguri al personale sanitario della Pastorale della salute

Covid: infermieri, pronti a incrociare braccia il 2 novembre
Immagine d'archivio

ALBA Tempo di riflessione e di auguri, non solo per conformismo, ma di incoraggiamento per medici, infermieri, operatori sanitari e malati in questo periodo particolare. Dalla Pastoriale della salute della diocesi di Alba scrivono: «In occasione del Natale ci sembra importante e doveroso un messaggio per tutti gli operatori sanitari e sociosanitari, degli ospedali di Alba, Bra e Verduno e di tutte le strutture sociosanitarie e Rsa del nostro territorio, oltre ai volontari e a tutti dipendenti e collaboratori nella cura del malato.  Quest’anno l’attesa del Natale è impregnata di significati particolari: attesa di un vaccino, attesa di libertà, attesa di poter riabbracciare persone care, attesa di festa, attesa di normalità. La crisi planetaria innescata dal Covid-19 ha disseminato rovine di vario genere: ha stressato le famiglie, incrementato la povertà, sovraccaricato medici, infermieri e Oss nei reparti di terapia intensiva, così come nelle degenze ordinarie, riempito di bare i crematori, sottratto ai morti il diritto di una degna sepoltura».

«L’emergenza sanitaria ha diffuso il contagio della paura e della solitudine anche tra gli operatori “in trincea”, mettendo a nudo le fragilità, scombussolando le abitudini, svuotandoci letteralmente nell’animo, obbligandoci a un confronto serio e sofferto con la morte», continua il messaggio firmato da don Domenico Bertorello a nome del vescovo Marco Brunetti e della consulta diocesana di pastorale degli anziani e della salute, e dal dottor Piero Prandi dell’Associazione medici cattolici italiani. «Più di altre occasioni, in questo Natale sentiamo il dovere di dire, a tutti e a ciascuno, il nostro grazie.  Le parole per esprimere la nostra riconoscenza, per quello che avete fatto, e continuate a fare, per le persone malate dei nostri ospedali, e per gli ospiti delle strutture per anziani, non bastano da sole. Vorremmo idealmente accompagnarle con un forte abbraccio a ciascuno di voi.  Come cristiani, celebrando la nascita del bambino Gesù, vi affidiamo nella preghiera al Dio che si è preso cura dell’umanità ferita, e assicuriamo la nostra fraterna vicinanza a voi e a tutte le vostre famiglie, ringraziando il Dio della salvezza per la vostra preziosa presenza, professionalità e servizio».

Alcune immagini della cappella beato Valfrè all’ospedale di Verduno 1

Intanto mercoledì 23 dicembre alle 15.30 monsignor Marco Brunetti consacrerà la nuova cappella nel nuovo ospedale dedicata al beato Sebastiano Valfrè, nativo di Verduno. Al nosocomio Ferrero la Messa viene celebrata ogni giorno dal lunedì al venerdì alle 7.30.

Lino Ferrero

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