Vivai e florovivaisti sono aperti anche in zona rossa

Vivai e florovivaisti sono aperti anche in zona rossa

TORINO Con buona parte dell’Italia  in zona rossa, tra le attività che possono continuare ad accogliere clienti ci sono quelle che vendono fiori, piante e piantine da orto, ovvero vivai e florovivaisti. «Si tratta di un passo in avanti per il nostro settore, che nella primavera 2020, durante il primo lockdown, era stato
penalizzato in modo importante dalla forzata chiusura delle attività», spiega il presidente di Asproflor Sergio Ferraro. In Italia il settore florovivaistico ha un fatturato è di 2,6 miliardi di euro, con circa 25mila aziende attive. Nel complesso, considerando anche l’indotto, il numero delle imprese sale a 47.400 con un fatturato di 5 miliardi di euro. In Piemonte si contano più di 900 aziende florovivaistiche, il cui fatturato corrisponde a 120 milioni di euro. Al primo posto si trova la provincia di Torino, con quasi 1.700 aziende volte alla coltivazione, alla vendita e alla cura di piante e fiori.

«Fermo restando tutti i divieti relativi agli spostamenti comunali e regionali, c’è comunque la possibilità di raggiungere i garden o i vivai fuori dalla propria zona di residenza, se lì non sono disponibili, o semplicemente per convenienza economica anche se deve prevalere sempre il principio della maggiore vicinanza. C’è, inoltre, la possibilità di raggiungere il cliente a casa con la consegna a domicilio, come
è stato fatto lo scorso anno», aggiunge Ferraro.

Il presidente di Asproflor continua: «Certamente quest’anno ha prevalso il buon senso, consentendoci di tenere aperte le nostre attività. Continuiamo però a registrare deficit importanti in quanto eventi e cerimonie come nozze, comunioni e cresime non vengono più celebrati, così come mancheranno pranzi e cene pasquali.  Si tratta di una perdita molto forte, che peserà soprattutto sulle aziende meno strutturate e rese più fragili dall’anno difficoltoso che abbiamo alle spalle».

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