Covid: il Piemonte prepara la stretta di Pasqua

Coronavirus Piemonte, il numero dei guariti sale a dieci, diciassette nuovi decessi e 312 ricoverati in terapia intensiva

PANDEMIA In Piemonte la tendenza dei ricoveri per Covid continua a essere orientata all’aumento, anche se non più con i numeri della settimana scorsa, e la Regione prepara un’ulteriore stretta, che oggi (giovedì 1° aprile) concorderà con gli enti locali, per il ponte di Pasqua. Tra le misure più probabili la chiusura dei supermercati e il divieto di raggiungere le seconde case per i proprietari che vivono in un’altra regione. Il numero dei pazienti in terapia intensiva si avvicina a quota 400, anche se negli ultimi due giorni l’aumento complessivo è stato di 12 pazienti, mentre negli altri reparti il dato dei letti occupati non è più lontano da 4mila. Continua a crescere, però, anche il numero dei vaccinati ogni 24 ore: è stata superato il tetto dei 18mila. E dall’Inail arriva qualche altro dato incoraggiante, che si riferisce ai primi due mesi del 2021: dalle 3.468 denunce di dicembre 2020 (+22,5% rispetto a novembre) si è passati ai 1.735 casi di gennaio 2021 (+9,2% rispetto a dicembre), numero ridotto di oltre la metà a febbraio, mese in cui sono pervenute 825 nuove denunce (+4%). Il Piemonte con il 13,7% dei casi totali risulta ancora al secondo posto tra le regioni più colpite, dopo la Lombardia (26,5%).

«Gli ultimi dati – spiega Giovanni Asaro, direttore regionale Inail – sembrano confermare l’ipotesi che i luoghi di lavoro siano più tutelati dal rischio di contagio rispetto alla prima e seconda ondata, grazie a un sempre migliore utilizzo di corrette procedure di sicurezza e di dispositivi di protezione contro il virus; inoltre la vaccinazione del personale sanitario ha fatto sì che diminuissero i contagi proprio tra quelle categorie di lavoratori che sono state fin dall’inizio le più colpite dal virus».

Aprono nuovi hub vaccinali: tra questi, dal 10 aprile, a Vercelli, grazie all’accordo tra l’Asl e Cdc, nel capoluogo, e con la casa di cura monsignor Luigi Novarese di Moncrivello. Nel campo dei vaccini, l’Ordine dei Medici ha avviato, con gli ordini delle professioni infermieristiche e dei tecnici e delle professioni sanitarie, un’indagine per testare l’efficacia dei vaccini non nel prevenire la malattia, ma nel ridurre il rischio per chi è stato vaccinato di essere infettato e capire quante possibilità abbia di trasmettere il virus.

Ansa

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