Maxi sequestro di finto Made in Italy: nei guai otto importatori

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TORINO Importavano i prodotti – articoli per la cucina e la casa ma anche capi d’abbigliamento – realizzati in nazioni come Polonia, Pakistan e Cina, per etichettarli, nei loro magazzini, con la dicitura Made in Italy, e avviarli verso gli scaffali di numerosi punti vendita cittadini.

Il meccanismo truffaldino, messo a punto da otto imprenditori di nazionalità italiana e cinese, è stato scoperto dai Baschi verdi del nucleo di pronto impiego del capoluogo: i finanzieri hanno ricostruito ogni passaggio dell’attività del gruppo, estesa a più province della penisola, e  sequestrato 15 milioni di pezzi, per un valore complessivo di 25 milioni di euro. Torino, Brescia, Treviso, Firenze, Roma, Bari e Lecce le città toccate dalle indagini dei finanzieri che hanno deferito i titolari delle attività per le imputazioni di frode in commercio e falsa indicazione di origine qualitativa.

Davide Gallesio

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