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Abitare il piemontese: questa settimana parliamo di Tòni

Abitare il piemontese: la parola della settimana è Possacafé 27

TÒNI Tuta da lavoro, indumento unico che riunisce camicia e calzoni; abbreviazione di Antonio; individuo sciocco; antichi componimenti poetici piemontesi.

Sant’Antòni, san Bastian, sant’Agnese a l’indoman! I cosiddetti mercanti della neve, per i giorni di ricorrenza: sant’Antonio il 16, san Sebastiano il 19 e santa Agnese il 21 gennaio. Oggi parliamo di Tòni o del tòni: parola semplice e rapida da pronunciare, ma con una curiosa varietà di significati. Alla voce tòni, i dizionari moderni riportano tendenzialmente: pagliaccio, persona sciocca, semplicione. Per estensione, indumento che riunisce camicia e calzoni, tuta da lavoro, pagliaccetto.

Sono però i documenti più storici a chiarirci le idee. Per esempio Alessandro Manzoni, autore settentrionale italiano, per indicare un personaggio un po’ semplice nel suo romanzo lo chiama Tonio. Il dizionario linguistico moderno (1956) di Aldo Gabrielli scriveva che il termine toni deriva dall’abbreviazione del nome proprio inglese Anthony, definizione tipica dei pagliacci da circo, ma per somiglianza con la veste bracalona dei pagliacci si chiama anche tòni quella sopravveste che unisce in un sol pezzo camiciotto e brache, indossata da operai, aviatori e simili. Andando ancora indietro negli anni, nel dizionario moderno (1923) di Alfredo Panzini, toni indica l’abito unito, o scafandro, degli automobilisti, somigliante alla veste larga dei pagliacci.

Nelle regioni del Nord Italia, a partire dalla piemontese Fiat, tòni ha assunto il significato di tuta da operaio per designare l’indumento da meccanico e automobilista, fino a svilupparsi con accezione più sportiva e infiltrandosi in tutta la penisola. Accadde che quell’indumento, seppur rivisitato, entrò in commercio: la tuta. Prodotto e nome nuovo, come sa la migliore tecnica pubblicitaria. Il termine aveva le carte in regola non solo sul piano semantico, ma anche fonetico: bisillabo semplice a pronunciarsi e da ricordare. Così, di fronte all’avanzata vittoriosa del termine tuta in tutta la penisola, l’area di tòni dovette rientrare alle zone d’origine.

Paolo Tibaldi

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